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VITICOLTURA ED INNOVAZIONE

Ricerca genetica ed innovazione: argomenti by Enovitis in Campo, by Uiv e Veronafiere

Nella kermesse, focus sui vitigni resistenti e sulle aperture agli “ibridi” anche per i vini Doc nella riforma Pac
ENOVITIS, UIV, VERONAFIERE, Italia
Ricerca genetica ed innovazione: argomenti by Enovitis in Campo, by Uiv e Veronafiere

“La ricerca e l’innovazione non si possono fermare, perché rappresentano la chiave fondamentale per dare risposte alla sostenibilità, tema caro all’intero comparto vitivinicolo, intesa nella sua ampia accezione, economica, sociale e ambientale. In questa direzione il tema dei vigneti resistenti che stiamo affrontando oggi e il progetto portato avanti dall’Emilia Romagna rappresentano un’importante iniziativa per il futuro in termini economici e di sviluppo. La nuova Pac post 2020 sarà la giusta occasione per adeguare la normativa europea e favorire il trasferimento dell’innovazione dai centri di ricerca alle imprese, asset competitivo di primaria importanza per le nuove sfide del mercato”. Parole di Paolo Castelletti, segretario Generale di Unione Italiana Vini, e uno dei messaggi emersi da Enovitis in Campo, kermesse firmata Uiv e Veronafiere, di scena nei giorni scorsi a Fabbrico (Reggio Emilia).
Sotto i riflettori il campione del vino regionale, il “Lambrusco: progetto ed esperienze per un vigneto sostenibile”, promosso da “Il Corriere Vinicolo”, ma anche il progetto dei “Vitigni resistenti in Emilia Romagna”, finanziato da imprese del settore, tra cui Cantine Riunite-Civ, in collaborazione con la Fondazione E. Mach, Vivai Cooperativi Rauscedo e Winepoint. Che sono stati il pretesto per parlare di ricerca ed evoluzione della viticoltura italiana.
“Qualsiasi imprenditore - ha commentato Corrado Casoli, Presidente di Cantine Riunite e Civ - deve porsi la questione dell’evoluzione nel campo della ricerca. La ricerca va fatta, perché essere contrari a priori significa non guardare al futuro. L’attenzione al cambiamento deve spingere a muoversi in una direzione che salvaguardi realmente il territorio e le sue caratteristiche. Per questo sosteniamo con orgoglio questo progetto. Attualmente il Lambrusco è il rosso più bevuto e venduto nel mondo, con 160 milioni di bottiglie prodotte. Per mantenere e accrescere il primato dobbiamo guardare al consumatore che è sempre più attento alla sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e umana”.
Ad approfondire le nuove frontiere della ricerca è stato Marco Stefanini (Unità di Genetica e Miglioramento Genetico della vite - Fondazione Edmund Mach), che ha spiegato le tecniche utilizzate per rendere i vigneti resistenti, partendo da quelle tradizionali, come l’incrocio tra varietà diverse, fino alla cisgenesi e il genoma editing, che accorcia i tempi della sperimentazione e permette di ottenere vitigni resistenti, mantenendo inalterato il patrimonio genetico della pianta.
Le prospettive aperte sono state contestualizzate all’interno dell’impalcatura normativa di carattere nazionale e comunitaria, che potrebbe subire interessanti cambiamenti con la prossima riforma della Pac, affrontata da Michele Alessi del ministero delle Politiche Agricole.
“Attualmente gli ibridi si possono utilizzare solo per i vini comuni e per quelli ad Indicazione Geografica - ha sottolineato Alessi - ma nella proposta di revisione della PAC avanzata dalla Commissione Europea c’è un’importante apertura per consentire in futuro la produzione anche dei vini Doc con i vitigni resistenti. Una proposta che dobbiamo analizzare con grande attenzione. Il Ministero si impegnerà a sentire tutte le voci delle imprese, facendosi carico delle loro istanze per capire come il sistema Italia vuole agire”.
Un tema sensibile, quello dell’innovazione in viticoltura, anche attraverso la genetica, come confermano anche i numeri di Enovitis in Campo, che ha visto oltre 6.500 presenze da tutt’Italia e dal mondo, da Algeria, Grecia, Romania, Paesi Bassi e Serbia, Francia, Spagna e Ungheria, Pakistan e Turchia, oltre a Bangladesh, Georgia, Germania e Russia.
“Anche quest’anno Enovitis in campo si è confermato un evento in grado di rappresentare in modo trasversale e completo l’innovazione applicata alle tecnologie dedicate al vigneto - spiega Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere - si tratta di settore altamente specializzato che è un altro vanto della meccanica made in Italy e costituisce un driver di sviluppo sempre più necessario per il futuro del comparto vitivinicolo, in ottica di sostenibilità ambientale ed economica. L’edizione 2018 si è chiusa all’insegna della crescita sia dal punto di vista della qualità e dell’internazionalità dei buyer presenti, sia a livello di offerta espositiva e contenuti dei workshop: segno che la collaborazione tra Veronafiere-Fieragricola e Uiv continua dare i suoi frutti all’insegna della concretezza”.
E, come sempre, Enovitis ha premiato anche i vincitori dell’Innovation Challenge “New Technology Enovitis in campo 2018”, che quest’anno è stato assegnato al Rex 4-120 Gt di Landini, un trattore dalla larghezza ridotta e con caratteristiche tecnologicamente perfezionate per ottimizzare le lavorazioni nel vigneto, al Fendt 200 Vfp Vario di Fendt-Agco Italia spa, un trattore di facile conduzione e, in più, grazie alla tecnologia Gps Rtk, la macchina può essere direzionata in automatico tra i filari, applicabile nella viticoltura di precisione, e ad Ibisco di Gowan Italia srl, agrofarmaco per la protezione della vite dall’Oidio.
Per la prossima edizione, appuntamento in Toscana.

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