L’azienda Ronco Calino si trova in cima ad un anfiteatro che si apre verso il Lago d’Iseo, con alle spalle il Monte Orfano. Proprio in località Calino, su di un poggio, c’è una dimora luminosa e panoramica che fu di Arturo Benedetti Michelangeli, uno dei più grandi pianisti italiani del XX secolo. Nel 1996 venne comprata dall’industriale bergamasco Paolo Radici. Il poggio era già allora circondata dai vigneti, quindi Radici iniziò a fare vino. Un anno fa, nel settembre 2024 dopo 28 vendemmie, Paolo Radici è venuto a mancare e il suo progetto franciacortino è passato nelle mani della moglie Lara Imberti Radici, che già nel 2002 aveva iniziato a farne parte. Ronco Calino oggi conta su oltre 15 ettari vitati a biologico, 13,4 dei quali si trovano fra Cazzago San Martino, Adro ed Erbusco, mentre i restanti filari si trovano a Provaglio d’Iseo. I vigneti sono stati approfonditamente studiati per capire la loro variegata geologia e arrivare ad una parcellizzazione utile di migliorare i lavori nei campi e in cantina. Il Brut Nature ad esempio proviene dalle parcelle in quota di Cima Caprioli e Anfiteatro, che danno finezza e struttura ai vini, e da Pozzo e Sottobosco, i cui terreni ricchi di scheletro danno mineralità. La versione 2019 profuma di crema diplomatica, vaniglia, frutta bianca matura con tonalità minerali, che si ritrovano nel sorso cremoso e citrino, teso fino e persistente verso un lungo finale di lime.
(ns)
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