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SEPARARE L’AZIONISTA (LA FAMIGLIA) DALLA GESTIONE (UNA SQUADRA DI MANAGER ESTERNI), UN AUMENTO DI CAPITALE DA 5 MILIONI DI EURO, IL RITORNO AL CORE BUSINESS DELLE BOLLICINE E DEI VINI PIEMONTESI: ECCO IL RILANCIO DI GANCIA, CHE PUNTA SULL’EXPORT

Italia
Paolo Fontana ad Gancia

Separare l’azionista (la famiglia) dalla gestione (una squadra di manager esterni), un aumento di capitale da 5 milioni di euro, un finanziamento da un pool di banche che credono in un progetto industriale che punta sul ritorno al core business delle bollicine e dei vini piemontesi: ecco il piano di rilancio di Gancia, storica cantina di Canelli dove è nato il metodo classico italiano, che mira al ritorno all’utile entro il 2013. E il percorso sembra quello giusto: +20% nei primi 6 mesi 2011. Lo hanno annunciato il nuovo presidente Carlo Pavesio e l’ad Paolo Fontana presentando l’operazione di ricapitalizzazione finalizzata, da un lato ad assicurare un migliore equilibrio alla struttura finanziaria e produttiva e, dall’altro, a dare più forza alla sua capacità di competere sul mercato. L’aumento di capitale di 5 milioni di euro, deliberato dall’assemblea dei soci il 16 maggio 2011, è stato interamente sottoscritto a fine luglio 2011 dalla famiglia Gancia che detiene il 100% della società. Un impegno finanziario che è stato integrato da un nuovo finanziamento a medio-lungo termine di 10 milioni di euro, erogato da un pool di 5 banche. UniCredit e Mediocredito Italiano sono intervenute nell’operazione anche nella veste di “mandated lead arranger”.
“L’operazione evidenzia e conferma alcuni punti chiave della strategia Gancia - spiega il presidente Pavesio - innanzitutto il ruolo della famiglia che crede fermamente nel progetto di rilancio sul mercato tanto da impegnarsi direttamente nel rafforzamento patrimoniale della società. In secondo luogo consolida la scelta vincente effettuata dalla famiglia due anni fa di separare il ruolo dell’azionista da quello della gestione, affidandola con piena fiducia ad un management esterno, pur mantenendo un’attenzione costante sulla società sia con una partecipazione diretta nel Consiglio sia con la rinnovata nomina di un presidente non esecutivo di garanzia di tutti i rami famigliari. Infine quest’operazione conferma la capacità del management nel portare avanti un piano industriale che ha avuto l’avallo sia della famiglia sia delle banche del pool che hanno erogato il nuovo finanziamento a medio lungo termine”.
E il mercato sembra dare ragione a questa scelta: dopo un biennio di marcata flessione, nel 2010 Gancia è tornata ad avere una marginalità positiva. Nei primi 6 mesi 2011 il gruppo ha visto una crescita del 25% all’estero (soprattutto Russia, Far East e Usa) e di un 15% nel mercato italiano, dove sta tornando ad essere tra i primi per volumi venduti. “Segno - commenta l’ad Paolo Fontana - che la strategia di riposizionamento e razionalizzazione avviata da oltre un anno, sta dando i suoi frutti. Questo anche per riaffermare il nostro ruolo come una delle aziende più longeve in Italia, realtà che nel 1865 ha creato il primo spumante italiano”.
Il piano presentato da Paolo Fontana punta infatti a focalizzarsi sul business degli spumanti e degli aperitivi (85% del fatturato), il core business storico della società e dove le prospettive appaiono più interessanti e sinergiche e dove Gancia è in grado di esprimere una più eccellente capacità di gestione produttiva e di mercato. Rimane strategica per Gancia la distribuzione in Italia di marchi internazionali leader negli settore degli spirits (15% del fatturato) quale completamento ideale del portafoglio prodotti. Inoltre il piano industriale punta a riequilibrare il mix tra fatturato Italia (75%) e fatturato estero sviluppando notevolmente le attività in Paesi come la Russia, la Cina, la Corea e gli Stati Uniti, dove sono in aumento i consumi di spumante e di bevande a basso contenuto alcolico.
L’obiettivo dichiarato del piano è quello di portare il fatturato estero al 40% e tornare all’utile entro il 2013. Come sottolinea l’amministratore delegato Paolo Fontana, “si apre una fase dove il nodo centrale è il ritorno alla semplicità con la rifocalizzazione sulla vocazione storica: il marchio Gancia sarà sempre più legato ai prodotti del territorio come l’ Alta Langa e il Moscato - che sta conoscendo un vero e proprio boom. Una definizione chiara del nostro perimetro di riferimento che consentirà di riaffermare il nostro ruolo di player di rifermento nel settore eventualmente anche attraverso alleanze strategiche sulla distribuzione soprattutto per il mercato internazionale. Una strategia - conclude Fontana - che però rimane ancorata ai tre pilastri della storia Gancia, che ormai vanta 161 anni: il rispetto delle regole e la correttezza sul mercato, il territorio come garanzia di qualità e punto di forza per la promozione, l’innovazione come fattore di distintività. Valori che hanno consentito a Gancia di diventare e oggi rimanere, rispetto a molti competitor del settore, ambasciatore dell’Italianità e dell”Astigianità” nel mondo. Ed a proposito di “bollicine“, Gancia ha appena lanciato il nuovo packaging di Pinot di Pinot per tutti i formati e per entrambe le versioni Brut e Rosé. Un’azione che ha come obiettivo il riposizionamento qualitativo del marchio mantenendo l’identità di marca ma ampliando il target ad un segmento più giovane-adulto (25-45 anni). Un posizionamento che anche per tutti gli altri prodotti si concretizzerà anche nel modo di comunicare e presentarsi: eleganti ma non invasivi, attraverso un “glamour leggero” legato ai momenti positivi, lifestyle freschezza, leggerezza”.

La scheda - La Fratelli Gancia & C. Spa
“La Fratelli Gancia & C. Spa” viene fondata nel 1850 da Carlo Gancia che crea il primo spumante Italiano. Nel 2000 l’azienda ha celebrato i 150 anni di attività. Tra i suoi marchi più noti: “Gancia”, con il suo punto di forza nell’area degli spumanti aromatici, “Pinot di Pinot”, leader del segmento degli spumanti secchi da vitigno, “Gancia Cuvée Platinum” linea esclusiva per il canale moderno e gli spumanti dedicati al canale tradizionale, con il punto di forza nella nuova gamma dei Metodi Classici.
La società con sede a Canelli (Asti) conta 100 dipendenti, un fatturato annuo di 60 milioni di euro ed è presente in oltre 60 paesi di Europa, Asia e America.
L’assemblea dei soci ha nominato anche il nuovo cda che ha provveduto a nominare Carlo Pavesio, nuovo presidente, ruolo in cui è subentrato a Carlo Peretti (che rimane come consigliere indipendente del consiglio) e ha confermato Paolo Fontana in qualità di amministratore delegato; sono, inoltre, consiglieri di amministrazione Lamberto Vallarino Gancia, Edoardo Vallarino Gancia, Federico de Nardis, Laura Carrara Cagni e Armando de Sanna.

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