Marzo all’insegna di Bisol: dopo 10 anni di ricerca, studio e lavoro, è arrivato il momento di far cadere il velo dalla prima annata di “Venissa”, “un vino bianco unico da un terroir altrettanto unico al mondo e con una storia eccezionale, quella di Venezia e del suo mare”, come ha definito Gianluca Bisol il vino dell’antica vigna murata di Venissa, sull’isola di Mazzorbo Burano nel cuore della Laguna di Venezia. Amato dai Dogi fino al XV secolo, rinasce in 4.880 esemplari firmati dalla famiglia Bisol e dal famoso winemaker Roberto Cipresso e, dal 13 marzo, quello che già viene definito da più parti il “vino simbolo di Venezia”, sarà in anteprima mondiale in tre prestigiosi ristoranti stellati d’Italia: il 13 marzo da Claudio Sadler a Milano, il 14 marzo all’Enoteca Pinchiorri dalla chef Annie Feolde a Firenze, il 20 marzo a La Pergola a Roma con lo chef Heinz Beck; infine, per chi vorrà vivere la magia del luogo da cui tutto è partito, l’appuntamento è per il 19 aprile a Venissa (promessa stella Michelin), con un menu creato dalla Chef Paola Budel. A guidare la degustazione, in questi veri e proprio templi del gusto, dove per l’occasione verranno pensati piatti capaci di esaltare il gusto delle Jeroboam Venissa, saranno i padri del bianco veneziano, Gianluca e Desiderio Bisol e Roberto Cipresso
Ma Bisol sarà di scena anche a “Taste” 2012 dove, il 10 marzo, consegnerà, con Pitti Immagine, il “King of Catering”, l’unico premio internazionale dedicato alle società di catering e banqueting, che andrà a chi, tra i quattro finalisti, declinerà nel modo più convincente il tema del “ricevimento di nozze”: l’appuntamento con la sfida finale è per il 9 marzo al Four Season di Firenze, al cospetto di una giuria selezionatissima di esperti del wine & food a tutti i livelli: da Davide Paolini a Leonardo Romanelli, da Luca Gardini allo chef stellato Vito Mollica del ristorante Il Palagio di Firenze, la giuria vedrà anche la partecipazione di Raffaello Napoleone di Pitti Immagine, Angelo Sajeva di Mondadori Pubblicità, Gianluca Bisol, Michele Pontecorvo di Ferrarelle, Gian Giacomo Vercesi di Nespresso, Andrea Cecchi e lo chef dell’Enoteca Pinchiorri Riccardo Monco.
Focus - Dopo sei secoli di oblio, torna il vino dell’antica vigna di Venissa
La Famiglia Bisol, forte di secoli di esperienza e tradizione vitivinicoli nel Prosecco e sul Cartizze, ha recuperato l’antica Tenuta Venissa di Mazzorbo Burano, nel cuore della Laguna di Venezia. Nella storica vigna murata - di proprietà del Comune di Venezia - che circonda il Campanile trecentesco della Tenuta, Bisol ha piantato la Dorona, vitigno autoctono a bacca bianca tipicamente veneziano, coltivato fin dal XV Secolo.
“Questo risultato è il coronamento di un difficile lavoro di ricerca sui vitigni autoctoni veneziani, iniziato nel 2002 - spiega Gianluca Bisol, principale fautore del progetto. La Dorona, l’uva d’oro amata dai dogi veneziani un tempo diffusa in Laguna, rischiava di scomparire. Venissa omaggia la storia e la cultura della Laguna di Venezia, da sempre legata particolarmente a Valdobbiadene, dove i nobili veneziani amavamo rigenerarsi e trascorrere le loro vacanze”.
Da marzo sono così disponibili le prime 4880 bottiglie, 88 Magnum, 88 Jeroboam di Venissa, già in larga parte prenotate tramite la vendita en primeur. Venissa è un vino bianco unico, da collezione, grazie alla supervisione di un bianchista e un rossista d’eccezione: Desiderio Bisol, innovativo ed autorevole enologo, e Roberto Cipresso, esperto di terroir di fama internazionale. Ma Venissa è anche un modo per omaggiare tre tradizioni di Venezia: il vino, l’oro ed il vetro.
Come spiega Gianluca Bisol “nell’ideazione di Giovanni Moretti l’etichetta è stata sostituita da una preziosa foglia d’oro zecchino battuta dall’attuale discendente dell’antica famiglia Berta Battiloro. L’applicazione della stessa è stata eseguita a mano e la bottiglia messa poi a ricottura nei forni della vetreria Carlo Moretti a Murano”.
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