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Tutto sulla vendemmia 2003 di Bordeaux, dove il business del vino equivale ad un settore di investimento
di Michèle Shah

Giornate decisive, fine marzo/inizio aprile, per le degustazioni annuali “en primeur” bordolesi. Come tutte le zone di produzione, anche a Bordeaux il vino non è mai uguale di annata in annata. Quest’anno, come nel resto dell’Europa, l’annata è stata dominata dal gran caldo e la siccità dell’estate 2003. I bordolesi ammettono di non aver mai incontrato un’annata simile. A questa particolarità e fascino si aggiunge la sfida di degustare dei vini così giovani, che sono ancora in uno stato di evoluzione. Il giudizio sulla qualità del vino, espresso degli esperti, in questa settimana, influirà l’opinione del mercato e i prezzi di vendita. A Bordeaux il business del vino equivale a un settore di investimento; lo si guarda e lo si studia quasi come un titolo in borsa. Unica la sua tradizione di vendita “en primeur”, attraverso una rete di négociants. L’annata 2003 non si può definire un annata classica, per la mancanza della sua omogenità tra la “rive droite”, caratterizzata da uve Merlot, e la “rive gauche”, caratterizzata da uve Cabernet Sauvignon. Quest’anno il terroir e la varietà dell’uvaggio ha giocato un ruolo cruciale nella qualità espressa dai vini. A sinistra del fiume si trovano zone rinomate come il Médoc con le sottozone di Pauillac, Saint-Estephe, Saint-Julien e Margaux, dove l’uvaggio è prevalentemente Cabernet Sauvignon. Scendendo si trova Graves, Pessac-Léognan, Sauternes e Barsac. A destra del fiume nei comuni di Saint-Emilion, Pomerol, Lalande-de-Pomerol, Fronsac e altre sotto zone le uve sono prevalentemente Merlot e Cabernet Franc. Nella parte media, dove il fiume si divide in due, resta la zona di Entre-Deux-Mers. Dove si trova quasi sempre una qualità costante è nei vini dei grandi terroirs, come quelli dei Premieres Grands Crus Classés; Haut Brion, Latour, Lafite Rothschild, Cheval Blanc, Margaux e Mouton Rothschild, i quali riflettono la classicità dei grandi bordolesi, ricchi di complessità ed eleganza.

Iniziando a sinistra ...
Medoc e Haut Medoc
hanno dato vini profondi di ottima estrazione - Chateau Greysac; Chateau La Tour de By; Chateau Pontesac; Chateau Sociando-Mallet; Chateau Belgrave; Chateau La Tour Carnet.
Saint Estephe caratterizzata per i terreni argillosi e l’escursione di temperatura tra giorno e notte, è stata una delle zone che ha dato migliori risultati. I vini sono molto freschi, caratterizzati da tannini nobili e ottimi livelli di acidità. Chateau Cos D’Estournel; Chateau Montrose; Chateau Lafon-Rochet; Chateau Les Ormes De Pez; Chateau Phelan-Segur; La Dame de Montrose.
Anche la zona di Pauillac, che produce vini a base di Cabernet Sauvignon, ha prodotto vini di grande maturazione, rotondità con tannini vellutati: Chateau Grand-Puy-Lacoste; Chateau Pichon-Longueville; Chateau Pontet-Canet; Les Forts de Latour; Carruades de Lafite; ChateauHaut-Bages-Liberal; Chateau Lynch-Bages; Chateau Pichon-Longueville Comtesse de Lalande.
Moulis noto per la produzione di vini larghi e fruttati sono da segnalare: Chateau Chasse-Spleen.
Listrac 2003 è stato caratterizzato da vini solidi ma con note erbacee: Chateau Clarke; Chateau Fonreauc; Chateau Fourcas-Dupre.
La “grande” zona di Margaux ha dato risultati un po’ meno buoni del solito per via dei terreni leggermente ghiaiosi con poca ritenzione idrica. Da consigliare : Chateau Rauzan-Segla; Chateau Chateau Angludet; Chateau Brane-Cantenac’ Chateau du Tertre; Chateau Ferriere; Chateau Palmer.
St. Julien è normalmente la zona più omogenea, dando vini di qualità eccezionale. Per il 2003 ogni parcella ha avuto bisogno di attenzioni particolari con ulteriore attenzione in cantina: Chateau Ducru-Beaucaillou; Chateau Leoville Barton; Chateau Leoville Las Cases; Chateau Branaire-Ducru; Chateau Lagrange; Chateau Leoville-Poyferre.
Graves: i vini mostrano intensità di frutto e colore, e grande bevibilità: Chateau Chantegreved; Chateau Rahoul.
Pessac-Leognan ottima annata per i vini bianchi, mentre i rossi piantati nei terreni sabbiosi hanno sofferto la siccità: La Mission Haut-Brion; Chateau Haut-Bailly; Chateau Pape-Clement; La Tour haut-Brion.

Passando a destra …
Pomerol
è stato penalizzato dalla siccità, stressando i vigneti specialmente dove si trovano terreni sabbiosi. Dove si trovano vigneti piantati in terreni argillosi hanno dato ottimi vini: Chateau Petrus; Chateau Trotanou; Chateau Lafleur e Clos L’Eglise, Chateau L’Eglise Clinet e Chateau Hosanna.
A St. Emilion i vigneti piantati a Cabernet Franc in terreni dove si trova un misto di limo e argilla hanno dato ottimi risultati con vini corposi, ricchi e generosi: Chateau Ausone; Chateau Cheval Blanc; Chateau Angelus; Chateau Beausejour; Chateau Belair; Chateau Canon La Gaffeliere; Chateau Figeac e Chateau Pavi.
Cotes de Castillon: Chateau D’Aiguilhe
Fronsac e Canon Fronsac: Chateau Haut-Carles; Chateau Les Trois Croix.
Dulcis in fundo, dopo un agosto intensamente caldo e piogge settembrine, c’e stata un’esplosione della botrite (muffa nobile) nei vigneti del Sauternes e Brasac, assicurando, un’annata di Sauternes caratterizzati da grande complessità, richezza e maturazione, paragonabile all’annata 2001: Chateau Coutet; Chateau Rayne-Vigneau; Chateau Rieussec; Chateau Suduiraut; Chateau Climes.

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