A volte è strana la storia, anche quella del vino, perché sa offrire incroci che sembrano governati da una vera e propria “regia” in una successione di eventi di un’incredibile linearità. Il Frascati Superiore, vino conosciuto e apprezzato fino alla metà del Novecento prima di entrare in un oblio imposto da molteplici cause, diventa nel 1966 Doc grazie all’impegno del Ministro Pietro Campilli. Nel 2011, sarà Mario Masini, suo nipote e anch’egli parlamentare, ad avere non pochi meriti nell’attribuzione della Docg alla denominazione dei colli romani. L’azienda Valle Vermiglia, nei pressi di Monte Porzio Catone, nasce negli anni Cinquanta con Pietro Campilli, che le diede il nome di una stazione ferroviaria della tratta Roma-Frascati. Negli anno Duemila il nipote, Mario Masini, dà nuovo slancio all’azienda con l’idea di produrre un grande Frascati, capace di risollevare le sorti di questo antico vino. L’Eremo Tuscolano 2016, le cui uve sono coltivate su suolo vulcanico a 600 metri di altitudine, pare giungere al suo traguardo in modo assoluto quanto in punta di piedi. Si tratta di un bianco dal bagaglio aromatico di bella complessità, dai sentori iodati, con sfumature di agrumi e rosmarino e note di frutta a polpa bianca. In bocca, il vino non è da meno. Possiede materia e sapidità, che si sviluppa con grinta e tensione, segnando il sorso con lunghezza, articolazione e bevibilità.
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