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CRISI COVID-19

Via libera al “Fondo Ristorazione” dalla Conferenza Stato-Regioni. Pronti 600 milioni di euro

I ristoranti potranno utilizzarli per acquistare prodotti e vini Dop e Igp. “A strettissimo il decreto di Politiche Agricole ed Economia”
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In Italia un ristorante su 4 non ha ancora riaperto

Già inserito nel Dl Agosto, arriva solo oggi, dopo una fine estate che ha dato comunque un minimo di respiro ai ristoranti, e alle viste di un periodo decisamente complicato, il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni al Decreto attuativo del Ministero sul “Fondo ristorazione”, che mette a disposizione 600 milioni di euro per i ristoranti italiani, che potranno utilizzarli per l’acquisto di prodotti Dop e Igp. Provvedimento voluto sia per sostenere la liquidità dei ristoranti, che le imprese che producono materie prime e vino. Ad annunciarlo il Ministero delle Politiche Agricole, che spiega come “il provvedimento, che sarà a breve emanato di concerto con il Ministero di Economia e Finanza, stabilisce i criteri, i requisiti e le modalità di erogazione del contributo a fondo perduto destinato alle imprese del settore ristorazione per l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche Dop e Igp, valorizzando la materia prima di territorio”. “Un provvedimento importante e destinato ad una platea ampia, di ristoranti, compresi quelli degli alberghi, ai catering per eventi, fino agli agriturismi”, come commentato a WineNews dall’avvocato Marco Giuri, tra i maggiori esperti di diritto legato al mondo del vino e della ristorazione, che ne ha spiegato il funzionamento in una audio intervista.
“Oggi finalmente possiamo dire che il fondo ristorazione entra nel vivo - spiega la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova - e in tempi strettissimi sarà a disposizione di tutti coloro che ne faranno richiesta. Si tratta di una misura innovativa, importantissima, per la quale mi sono battuta con forza in questi mesi e che conferma la nostra volontà di sostenere un settore, quale è quello dell’attività della ristorazione, in stretta connessione con la filiera agroalimentare, e per la quale rappresenta il 30 % delle vendite. Oggi diamo una risposta efficace al mercato interno, alle aziende della ristorazione, particolarmente colpite dalla crisi derivante dalla pandemia da Covid 19, alle donne e agli uomini che vi lavorano e a tutta la filiera e rilanciamo gli acquisti di prodotti agroalimentari di qualità e di origine italiana. Con il contributo a fondo perduto, i ristoranti, ma abbiamo voluto in queste ultime ore allargare la platea anche agli agriturismi, ai ristoranti degli alberghi e ai catering per eventi, potranno acquistare dalle aziende agricole, agroalimentari, vitivinicole, della pesca e dell’acquacultura, prodotti di eccellenza, a partire dai prodotti Dop e Igp. Inoltre, in sinergia con il decreto sugli aiuti agli indigenti, conteniamo le eccedenze ed evitiamo gli sprechi alimentari, in linea con quanto previsto dalla strategia Farm to Fork della Commissione europea. Abbiamo piena consapevolezza delle difficoltà che i ristoratori stanno affrontando in queste ore, dello sforzo che stanno compiendo. Ora più che mai vogliamo garantire aiuti concreti e immediati”.
L’impresa di ristorazione potrà presentare la domanda di contributo mediante il portale della ristorazione (piattaforma web di Poste Italiane) o gli sportelli di Poste Italiane. Una volta espletata la verifica del rispetto del massimale degli aiuti de minimis da parte di Poste italiane, il Ministero autorizzerà in automatico la corresponsione di un anticipo pari al 90% del valore del contributo riconosciuto, che avverrà tramite bonifico effettuato da Poste Italiane. Entro 15 giorni dall’anticipo il soggetto beneficiario presenterà a Poste Italiane, con le medesime modalità previste per la presentazione della domanda, quietanza di pagamento degli acquisti. Una volta acquisita tale documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso. Il contributo per ciascun beneficiario potrà variare da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 10.000 euro, al netto dell’Iva.

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