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VINITALY 2006 - ITALIA TORNA A CHIEDERE LA DISTILLAZIONE DI CRISI. IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, GIANNI ALEMANNO: "OCCORRE UN'INTESA DI FILIERA PER DIMINUIRE LA SOVRAPPRODUZIONE E SOSTENERE I PREZZI ALL’ORIGINE"

Italia
Gianni Alemanno

L’Italia torna a chiedere la distillazione di crisi. Lo ha comunicato oggi a Verona il ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno. Nel suo intervento a Vinitaly, la più importante fiera del settore enologico, che quest’anno compie 40 anni, il ministro Gianni Alemanno ha sottolineato che “in questo momento stiamo effettuando incontri con gli operatori del settore per decidere la richiesta sulla distillazione di crisi’’. Una richiesta che segue l’intervento già effettuato nella estate 2005 e che ha interessato 2 milioni di ettolitri.
Alemanno ha poi aggiunto che “la Francia ha già chiesto un intervento per 4 milioni di ettolitri, 2 milioni di vino da tavola e 2 milioni per quello doc di qualità”. Il titolare delle Politiche agricole ha poi ricordato che anche Spagna e Grecia si stanno attrezzando per avanzare la medesima richiesta. Anche noi - ha aggiunto - ci stiamo muovendo in questa direzione’’.
La scelta di richiedere la distillazione di crisi è, secondo il ministro Alemanno, “sempre sintomo di un eccesso di produzione e quindi è necessario un piano di ristrutturazione e un contratto quadro che punti sulla qualità e che contingenti la produzione, oggi troppo alta, per permettere di mantenere alti i prezzi all’origine”.
I dati presentati oggi sottolineano una flessione media del 21% per i prezzi all’origine del vino da tavola, in particolare in particolare -20% per i bianchi e -23% per i rossi, e del 15% per i vini di qualità. Per Alemanno “il problema centrale rimane quello di premiare lo sforzo di chi lavora all’origine per compensare il reddito agricolo”. Il tutto a fronte di una riduzione “della produzione del 5% in Italia concentrato soprattutto nelle regioni del Nord, mentre a Sud, in particolare la Puglia e la Sicilia,” si assiste ad aumenti che comportano eccessi di offerta. Sul fronte dei consumi Alemanno ha detto che in Italia “assistiamo a un calo del 2%, mentre aumenta fortemente la domanda estera con una crescita dell’export dell’11%, che dimostra le potenzialità del settore”.

Focus - Il ministro Alemanno: “Su Ocm vino Unione Europea ascolti maggiormante il parere dei Paesi produttori”
“Sull’Ocm vino l’unione europea ascolti più attentamente il parere dei paesi produttori”. Lo ha detto oggi a Verona il ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno a Vinitaly, che domani ospiterà il Commissario europeo per l’agricoltura Mariann Fischer Boel. In vista della prossima approvazione del nuovo Ocm (Organizzazione Comune dei Mercati) sul vino, il ministro Alemanno ha aggiunto che “il testo introdurrà alcuni elementi di novità per il settore del vino”.
Tra i più importanti la regolamentazione della “vendemmie verdi”, ovvero la raccolta preventiva di una parte dei grappoli per diminuire la produzione di ogni pianta e migliorare la maturazione finale delle uve, insieme a un più ampio riconoscimento delle organizzazione di settore. Punto fermo, secondo il titolare delle politiche agricole, rimane “la salvaguardia delle indicazioni geografiche che sono sinonimo di qualità. Una qualità che oltre ad essere prodotta - ha sottolineato - deve essere anche saputa vendere”.
Alemanno, in quest’ottica, ha illustrato alcune delle novità sul versante dell’internazionalizzazione introdotte dal recente decreto sulla competitività, il numero 102, sulla regolamentazione dei mercati. Il documento prevede, fra l’altro, l’istituzione dei contratti di internazionalizzazione. Come spiegato dallo stesso ministro si tratta di “bandi pubblici a cui potranno partecipare direttamente i produttori riuniti privatamente in consorzi con l’obiettivo di fornire servizi all’estero a tutte le aziende che ne avranno bisogno. In questo modo ad essere protagonisti saranno i produttori stessi senza affidarsi in maniera esclusiva a istituti come l’Ice o Buonitalia. Questi contratti - ha aggiunto - avranno una dotazione di 50 milioni di euro affidati a Buonitalia e i bandi saranno disponibili non appena avremo firmato il decreto insieme al Ministero del Tesoro”.

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