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VINITALY “CHIUDE” LA BORSA, E IL NASDAQ FA +1,41%: IERI A NEW YORK IL CEO DI VERONA FIERE, GIOVANNI MANTOVANI, HA SUONATO LA “CAMPANA” CHE CHIUDE LA SEDUTA DI BORSA … UN SEGNO DI BUON AUGURIO PER IL VINO ITALIANO NEGLI STATI UNITI ...

Speriamo che sia un buon auspicio per l’economia e per il vino: nel giorno in cui è stato Vinitaly a suonare la “campana” di chiusura del Nasdaq, ieri a New York, l’indice americano ha chiuso la seduta con un robusto +1,41%. A “bagnare” con un brindisi made in Italy questo risultato, il Brunello di Montalcino di Castello Banfi, con Cristina Mariani May, e l’Amarone della Valpolicella di Allegrini, con Marilisa Allegrini sul palco insieme al direttore generale di VeronaFiere, Giovanni Mantovani, e alla senior account di Vinitaly Tour Stevie Kim (www.vinitalytour.com). Un’iniziativa prestigiosa e riservata a pochi, quella di suonare il “Big Red Botton” che chiude la seduta di borsa del Nasdaq, luogo simbolo del mercato americano, in cui “l’Italia è il primo esportatore - ha sottolineato Mantovani - con una quota di mercato del 33%, e che per il Belpaese rappresenta il primo mercato estero, con più di 2 milioni di ettolitri e un valore di un miliardo di dollari ogni anno. E qui come ci sono due produttrici, Marilisa Allegrini di Allegrini e Cristina Mariani-May di Castello Banfi, che fanno parte di quelle quasi 4.500 cantine che rappresentano Vinitaly, il più grande evento del mondo del vino” (di scena, nel 2011, dal 7 all’11 aprile a Verona, www.vinitaly.it, ndr)”.
Ma perché proprio due donne a rappresentare l’enologia tricolore in questo appuntamento? “Sono due donne che hanno contribuito sensibilmente al business del vino italiano - spiega Stevie Kim - in un settore che anni fa era quasi totalmente maschile. Oggi invece tante donne sono protagoniste dell’enologia made in Italy, e volevamo festeggiare questo aspetto in un luogo come il Nasdaq, simbolo del mercato americano, così importante per il vino italiano”.
E a rinsaldare questo legame tra il vino italiano e gli Stati Uniti c’è stato spazio anche per la beneficienza: nell’asta-degustazione andata in scena dopo la seduta di borsa, Vinitaly ha raccolto e donato 45.000 dollari all’American Cancer Society, che si aggiungono ai 33.000 già raccolti nella tappa Usa del Vinitaly World Tour in ottobre 2010.
E per chi si fosse perso la diretta web della cerimonia di chiusura del Nasdaq, può rivederla qui
Il mercato Usa rappresenta, per l’Italia, il 27% delle esportazioni e 3,7 miliardi di euro in valore.

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