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VOLANO A MACAO I TARTUFI DI TOSCANA ACCOMPAGNATI DA UNA JEROBOAM DI CREDE BISOL: BATTUTI ALL’ASTA PER UNDICIMILA EURO IN UN UNICO LOTTO

Molto meglio che a tarallucci e vino, l’Asta Internazionale del Tartufo di Toscana è finita a “tartufi e vino”: battuti, infatti, in un unico lotto, per la storica cifra di undicimila euro, tartufi e una bottiglia di Jeroboam di Crede Bisol.
L’asta, tenutasi il primo dicembre a Firenze nello scenografico Palazzo Medici Riccardi si è svolta in collegamento diretto via satellite con due altrettanto prestigiose location in Gran Bretagna e in Cina: il ristorante Refettorio del pluri-stellato chef Giorgio Locatelli di Londra e l’Hotel sei stelle The Grand Lisboa di Macao, nuova mecca del lusso per il gioco d’azzardo. A Macao, il collegamento è avvenuto con il ristorante italiano del Grand Lisboa, Don Alfonso 1890, gestito dal pluri-premiato chef Alfonso Iaccarino.
Si tratta, senza dubbio, di un’ulteriore, importante conferma di quanto si stia sviluppando il mercato cinese e di quanto il baricentro dei mercati internazionali si stia spostanto verso l’Oriente. “Quello cinese è il mercato degli estremi” - commenta Gianluca Bisol, direttore generale dell’azienda di S. Stefano di Valdobbiadene - “si passa dalla povertà più assoluta alla ricchezza più sfrenata, dall’indigenza più profonda al lusso più estremo. Siamo davanti, quindi, a modelli di consumo estremamente polarizzati. Il settore degli spumanti italiani soffre della maggiore capacità di affondo aggregativo che lo Champagne sa creare nei mercati emergenti. Il nostro momento sarà successivo: come è già successo ad esempio nei mercati degli Usa o della Gran Bretagna, nascerà in un secondo momento nel consumatore la cultura della qualità slegata dalla ricerca estrema dello status simbol”.
Il ricavato dell’asta è stato poi devoluto in beneficenza a Telethon, al Consortium for Street Children di Londra ed alla Caritas Macao.

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