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STORIA

Tra ricerca genetica e storia, l’Università di York rivela segreti e curiosità del vino

Il Savagnin Blanc coltivato ad Orleans è lo stesso di 900 anni fa, ed in epoca Romana esisteva già (forse) la selezione clonale
SAUVIGNON BLANC, STORIA, UNIVERSITY OF YORK, vino, Mondo
Storia del vino

Secoli di evoluzione, per ritrovarci a bere lo stesso vino di 900 anni fa. Strano a dirsi, ma la vite, che nei millenni ha conquistato praticamente ogni angolo del mondo, a volte è rimasta esattamente com’era, seguendo un’evoluzione in cui, geneticamente, non ha mutato minimamente il proprio profilo. Come raccontano gli studi del team di ricerca dell’Università di York guidato dal professor Nathan Wales e pubblicati sul “Nature Plants”, su 28 semi di vite ritrovati in nove differenti siti archeologici e risalenti ad epoche diverse, dall’analisi del Dna di uno di questi, ritrovato ad Orleans e risalente appunto a 900 anni fa, è emerso che il profilo genetico, analizzato in 10.000 punti, del Savagnin Blanc da cui si produceva vino tra il 1050 ed il 1200 sia identico a quello dell’odierno Savagnin Blanc, suggerendo che la produzione di talee sia andata avanti ininterrottamente per quasi un millennio. Una scoperta che non rivoluzionerà le conoscenze, decisamente approfondite, sulla vite e la sua storia, ma che aggiunge comunque qualcosa di curioso sul rapporto tra l’uomo e la domesticazione della vitis vinifera, corroborato da un’altra scoperta: in Alsazia, in epoca Romana, si coltivava la stessa identica varietà di vite coltivata a 600 chilometri di distanza, segno che la selezione clonale era già un concetto conosciuto all’epoca.

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