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40,5 chilometri tra i filari tra Radda in Chianti (Siena) e Greve in Chianti (Firenze): ecco la “Chianti Classico Stage”, prima tappa dedicata ad una denominazione del vino del “Giro d’Italia”. Crono che “tira la volata” ai 300 anni del Gallo Nero

Italia
Il Gallo Nero con la Maglia Rosa del Giro d’Italia in vista della “Chianti Classico Stage”

“Questa è la prima tappa “vitivinicola” del Giro d’Italia. Altre sono state corse tra i vigneti di importanti zone di produzione ma fino ad oggi nessuna tappa era stata espressamente dedicata a un vino e alla sua denominazione. Il Chianti classico è il primo e potrebbe non essere l’ultimo perché, stando ai rumors, il prossimo anno potrebbe essere la volta di un’altra importante denominazione lombarda” (verosimilmente la Franciacorta, ndr). Con soddisfazione Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio del Chianti Classico, ha presentato oggi a Firenze la “Chianti Classico Stage”, la tappa a cronometro, nono appuntamento del Giro d’Italia, che domenica 15 maggio si corre tra i vigneti del Gallo nero. La corsa si svilupperà su un percorso di 40,5 chilometri tra Radda in Chianti (Siena) e Greve in Chianti (Firenze). Merito del Consorzio del Chianti classico che ha collaborato con Rcs-Gazzetta dello sport per raggiungere l’obiettivo e investendo importanti risorse.

Un modo per festeggiare ancor meglio l’anniversario dei 300 anni dal primo riconoscimento del territorio del Chianti classico, ad opera di Cosimo III de Medici, che rende, di fatto, il Chianti Classico la prima denominazione ante litteram.

I ciclisti impegnati nella cronometro individuale, saranno messi alla prova da una sfida non solo a livello di dislivelli affrontati ma anche dal profilo mosso del percorso: dalla partenza a Radda la strada ricca di curve porterà gli atleti a Castellina in Chianti dove sarà il primo rilevamento, per poi scendere, una volta superato il Parco Botanico del Chianti, verso la Madonna di Pietracupa (Tavarnelle Val di Pesa) con il secondo rilevamento; successivamente la sezione più ardua che attraversa Sicelle e la località La Piazza, per andare ad affrontare la salita di Panzano in Chianti al termine della quale il tempo sarà rilevato per un’ultima volta prima della discesa a Greve che porta all’arrivo, preceduto da una spettacolare curva a U. Il vincitore e il corridore che conquisterà la maglia rosa a questa tappa saranno premiati da Zingarelli con una speciale bottiglia magnum “Chianti Classico Stage - limited edition” personalizzata dall’artista del territorio Francesco Bruni.

Per impegno tecnico, la Chianti Classico Stage promette di dare grande spettacolo per gli appassionati di ciclismo ma anche a tutti gli spettatori che seguono il leggendario Giro d’Italia alla riscoperta dei più bei paesaggi del nostro paese, che in questa occasione sarà sotto i riflettori delle emittenti di tutto il mondo.

Questo evento, che rappresenta una delle manifestazioni tradizionalmente più popolari d’Italia, è capace di generare numeri importanti: 1.281 media accreditati, 11,8 milioni di spettatori sui percorsi, 171 paesi collegati e un impatto economico previsto, per ogni territorio interessato dal passaggio della tappa, di 110 milioni di euro tra breve e lungo periodo (fonte ricerca Nielsen).

La tappa è dedicata a un storico campione del ciclismo italiano, Gino Bartali, nato a Ponte a Ema, un borgo poco distante da Firenze, dove inizia la SRR 222 o “Chiantigiana” che porta fino a Siena, attraversando tutto il Chianti Classico. È proprio su queste colline che il “Ginettaccio”, vincitore per 3 volte del Giro, si allenava correndo sulle salite di Greve in Chianti, che questa domenica vedrà l’arrivo dei suoi odierni colleghi al termine di questa temuta crono.

Per noi del Chianti Classico, questa giornata rappresenterà una vetrina di fondamentale importanza per il turismo, la cultura, la conoscenza del vino, la consapevolezza delle ricchezze paesaggistiche e ricettive che possiamo offrire - ha aggiunto Zingarelli - milioni di telespettatori da tutto il mondo, ammireranno le bellezze delle nostre colline per una intera giornata, grandi panoramiche dall’alto e riprese ravvicinate su vigneti, piccoli borghi, sfondi che solo il nostro paesaggio sa offrire. Immagini che siamo sicuri stimoleranno la curiosità e la voglia di visitare le nostre terre. Per questo noi del cda del Consorzio del Chianti Classico, insieme a Rcs-Gazzetta dello Sport, abbiamo speso idee ed energie per raggiungere questo accordo e per metterci a disposizione del Giro d’Italia. Questa è una brillante occasione per parlare del Chianti Classico, che si inserisce a piano titolo nelle manifestazioni che celebrano la nascita della “proto doc” del Chianti Classico, ad opera del Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici nel 1716, quando emanò un bando che delimitava per la prima volta i confini della zona di produzione del vino Chianti. Trecento anni da quella brillante operazione che ha segnato il percorso della nostra storia e che farà da trampolino di lancio per un futuro sempre più prestigioso”.

“Quaranta chilometri di bellezza, tra vigneti, oliveti campagne, e paesaggi unici. Così domenica prossima la Toscana del Chianti classico si presenterà al mondo”, commenta l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi ,secondo cui dalla corsa il territorio chiatigiano e quello toscano più in generale otterranno un importante ritorno di immagine. “L’occasione scelta per questo evento, i 300 anni dall’editto mediceo del 1716 che sanciva i confini del territorio di produzione del Chianti Classico, ribadisce un’altra caratteristica della nostra regione: la capacità di giocare in anticipo sui tempi. Come allora si sperimentò una sorta di doc ante-litteram, così oggi il Chianti classico e la Toscana tutta continuano a essere autentiche avanguardie della produzione vinicola”. L’assessore ha concluso evidenziando ancora le potenzialità in termini economici, turistici di questo evento: “di sicuro aver concentrato tutta una tappa su un territorio metterà in rilievo le peculiarità di quest’area: il Chianti Classico è un tutt’uno con le sue produzioni agricole, con i suoi paesaggi, con i suoi paesi e con la sua gente. E il valore aggiunto di quest’area è dato dalla sinergia di tutte queste componenti”.

Per la tappa chiatigiana, tutto il territorio si vestirà di rosa, e maestose installazioni di Galli Neri alti 3 metri sono collocate nelle principali piazze e vie del Chianti, indossando, per l’occasione, la mitica maglia rosa. Con numerose iniziative che si affiancheranno alle molte già previste per le celebrazioni del trecentenario.

Sarà possibile immergersi nelle colline toscane sabato prossimo (14 maggio) con la “Cronoturistica il Gallo in Rosa” (sulle strade del Giro) e poi con la Gran Fondo del Chianti Classico (18 settembre, Radda in Chianti) e con l’Ecomaratona (15 e 16 ottobre, Castelnuovo Berardenga), così come assistere a un festival di musica organistica a Radda in Chianti (da giugno a ottobre) o di blues (a luglio a Castelnuovo Berardenga).

Appuntamento con la storia, invece, con Radda Medievale e con la Mostra/racconto del “primo territorio di Vino” che resterà visitabile per l’intera stagione a Casa Chianti Classico, sempre a Radda, nell’antico convento di Santa Maria al Prato. Come territorio la cui grande tradizione è sempre più oggetto di interesse da parte degli accademici, sono diverse le conferenze con taglio divulgativo sui temi storici, come “Il Vino in Toscana, un antico Primato”, a cura del prof. Cipriani (21 maggio, San Casciano Val di Pesa).

Non possono mancare naturalmente gli appuntamenti gourmand, tra tipicità toscane come il Campionato della Bistecca (Mercatale val di Pesa, 17-18 giugno), per chi vuole cimentarsi nell’arte culinaria più tipica, la cottura della migliore carne locale, e lo Street Food (San Casciano Val di Pesa, 11-12 giugno), un’intersezione di stili e abitudini gastronomiche di tutta Italia, accompagnate sempre dai vini del Gallo Nero. “Il clou dei festeggiamenti - commenta Giuseppe Liberatore, direttore generale del Consorzio Vino Chianti Classico - sarà sabato 24 settembre, in due luoghi simbolo di Firenze: il Salone dei Cinquecento e il Nuovo Teatro dell’Opera, che ci dedicherà un concerto”. È infatti datato 24 settembre 1716 l’editto di Cosimo III de’ Medici con cui si individuano per la prima volta i confini della produzione enologica del Chianti Classico, identificato già all’epoca come una delle principali risorse socio-economiche da tutelare per legge. Da allora lo scenario è cambiato, ma il vino del Gallo Nero rappresenta più che mai un punto di riferimento, non solo per la Toscana, ma per il mondo, essendo diventato sinonimo di qualità e di life style, frutto del connubio tra bellezza naturale e cultura italiana.

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