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L’IDEA

5.000 euro a fondo perduto ai ristoranti per l’acquisto di prodotti agroalimentari nazionali

A lanciare la proposta, la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, che trova il plauso e l’appoggio della Coldiretti
BONUS, MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE, PRODOTTI MADE IN ITALY, RISTORANTI, TERESA BELLANOVA, Non Solo Vino
La ristorazione fa i conti con la crisi

Un fondo ad hoc per un bonus di 5.000 euro a fondo perduto diretto agli esercizi pubblici di ristorazione per l’acquisto di prodotti agroalimentari nazionali: a lanciare la proposta, la Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova. Che trova l’appoggio ed il plauso della Coldiretti, che la definisce una misura importante per garantire un’immediata iniezione di liquidità nel sistema, favorire i pagamenti delle prime settimane di riapertura e sostenere l’acquisto di prodotti italiani. Del resto, ricorda ancora la Coldiretti, la ristorazione italiana rischia un crack da 34 miliardi nel 2020, a causa ovviamente della crisi economica dovuta al crollo del turismo e al drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocati dall’emergenza Coronavirus.
Soddisfatta anche la Fipe-Confcommercio che, come spiega il presidente Lino Enrico Stoppani, accoglie “con soddisfazione la proposta del Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova di istituire un fondo per indennizzi a fondo perduto per i ristoratori e ci rendiamo disponibili sin da subito per approfondirne i dettagli. Siamo lieti che i nostri appelli sulle difficoltà del settore abbiano trovato un riscontro in questa iniziativa che, al di là dell’aspetto economico tutto da valutare, ha un valore simbolico perché testimonia finalmente l’attenzione delle istituzioni ad un comparto troppo spesso sottovalutato, nonostante sia fondamentale per le filiera turistica e per quella agro-alimentare”.
A causa della pandemia i consumi extradomestici per colazioni, pranzi e cene fuori casa sono stimati in calo del 40% secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. Un duro colpo per l’economia nazionale con la spesa degli italiani per mangiare fuori casa prima dell’emergenza coronavirus che - riferisce la Coldiretti - era pari al 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani per un valore di 86 miliardi di euro. Una drastica riduzione dell’attività che, oltre a mettere a rischio il futuro di 180.000 attività e il lavoro di 1,3 milioni di addetti - sottolinea la Coldiretti -, pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione - precisa la Coldiretti - rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.
A pesare oltre alla crisi economica e alla diffidenza tra gli italiani è soprattutto la mancanza del turismo dall’estero con oltre 16 milioni di cittadini stranieri in vacanza in Italia nel 2019 durante i mesi di luglio, agosto e settembre che quest’anno rischiano di essere praticamente azzerati dalle preoccupazioni e dai vincoli resi necessari per affrontate l’emergenza Coronavirus, secondo l’analisi Coldiretti su dati Bankitalia. Proprio per sostenere la filiera agroalimentare dal campo alla tavola la Coldiretti è impegnata nella mobilitazione #MangiaItaliano. L’obiettivo è favorire il consumo di cibo 100% tricolore nei mercati, nei ristoranti, negli agriturismi con il coinvolgimento di numerosi volti noti della televisione, del cinema, dello spettacolo, della musica, del giornalismo, della ricerca e della cultura, ma anche di industrie alimentari e distribuzione commerciale rappresentate in Filiera Italia.

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