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DATI ISTAT: “FELICI CHE IL VINO INCIDA POCO SULL’ALCOLISMO TRA I GIOVANI”. COSI’ MARCO PALLANTI, PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL CHIANTI CLASSICO AI MICROFONI DI WINENEWS.TV

Felici che il vino sia all’ultimo posto nell’incidenza dell’alcolismo tra i giovani, e d’accordo col ministro Ferrero sull’importanza dell’educazione al bere consapevole. Così Marco Pallanti, presidente del Consorzio vino Chianti classico, sull’ultimo report Istat sul consumo di alcool, che ha confermato il suo pensiero a www.winenews.tv.
“Tutte le volte che appare un articolo che rechi un report statistico sul consumo di alcol - afferma Pallanti - mi appresto a leggerlo con un certo timore. Da Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico e poi da produttore ho sempre il timore che il vino possa esser messo alla stregua delle altre bevande superalcoliche e quindi posto ingiustamente alla gogna. Leggo invece con piacere gli ultimi dati Istat che collocano il vino all'ultimo posto tra le bevande preferite dagli alcolisti nella fascia tra gli 11 e i 24 anni, cioè in quella fascia dove il messaggio culturale potrebbe aver più difficoltà ad arrivare”.
“Sono d’accordo con il ministro Ferrero - continua Pallanti - nel ritenere l’educazione un forte deterrente dell’alcolismo e del resto come Consorzio Vino Chianti Classico abbiamo sempre ribadito che bere vino è un gesto culturale soprattutto quando questo è espressione di una storia, della tradizione e dei caratteri di un luogo specifico. Per una volta l'ultimo posto in classifica ci riempie di gioia. Il nostro consumatore ideale è colui che assaggia e degusta con attenzione, non che beve per ‘sballare’, accompagnando il vino preferibilmente con cibi del territorio. Quindi si beve vino più con la testa che con la gola e non per “voglia di sballo” ma per “sete di cultura”.

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