Il Sagrantino di Montefalco, in versione secca e passita, si fregia del riconoscimento della Docg ed è prodotto con le sole uve del vitigno Sagrantino. L’area di produzione è al centro dell’Umbria (in area totalmente collinare, con ottima esposizione e con particolari caratteristiche geologiche) e comprende i territori di Montefalco, Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo. L’invecchiamento minimo previsto dal disciplinare, per entrambe le versioni, è di 30 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno. Grazie al ricchissimo corredo di polifenoli e di tannini, la versione secca (almeno 13 gradi), secondo recenti studi ed analisi dell’Università di Milano (che hanno portato anche ad un’eccezionale selezione dei cloni più adatti alla produzione), ha una longevità straordinaria ed un eccezionale patrimonio organolettico. La versione passita (almeno 14 gradi) deriva da un tradizionale processo d’appassimento, congeniale a questa tipologia. Il disciplinare prevede 80 quintali d’uva per ettaro (ma le produzioni sono di molto sotto questa resa). Le caratteristiche organolettiche del Sagrantino secco (la tipologia che va per la maggiore) sono: colore rosso rubino intenso, talvolta con riflessi violacei, tendente al granato con l’invecchiamento; odore delicato, che ricorda quello delle more di rovo; sapore asciutto ed aromatico. Il Sagrantino, sfruttando le sue due tipologie, è perfetto per un abbinamento con l’intera gastronomia umbra, dai primi piatti ai dessert. Il Sagrantino secco (temperatura di servizio 18 gradi) lega benissimo con i vari tipi di carne, dal manzo al suino, dal capretto all’agnello, valorizzando anche i tipici piatti di cacciagione, quali i tordi e i palombacci di passo. Nella cucina umbra, dalle tradizioni povere e ricche, spicca la grande “gemma” del tartufo nero: il Montefalco riesce ad esaltarne il delicato profumo e la sapidità. Il Sagrantino passito (temperatura di servizio 12 gradi) è splendido con i dolci tipici: lo stinchetto di marzapane, l’Attorta (dolce attorcigliato a base di zucchero e mandorle), il Brustengolo (polentina di granoturco con aggiunta di mele tritate e altri ingredienti) ed i maccheroni con le noci (che si consuma nella ricorrenza di Natale).
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