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IL PERSONAGGIO: MARCO CAPRAI

Arnaldo Caprai
Marco Caprai

Si può dire che a 24 anni, Marco Caprai, ha iniziato la “rivoluzione enologica” dell’Umbria, decidendo che la sua strada sarebbe stata quella di condurre l’azienda vitivinicola di Montefalco, acquistata dal padre Arnaldo, noto imprenditore tessile nel 1971. Con lo spirito imprenditoriale tipico della sua famiglia, ha saputo “ridisegnare” l’azienda, che conta 80 ettari di vigneti, tanto che oggi è uno dei più bei nomi del vino italiano. Suo grande merito è di aver coinvolto nel progetto consulenti di prim’ordine (il professor Leonardo Valenti dell’Università di Milano-Facoltà d’Agraria, per i vigneti, e l’enologo Attilio Pagli, per la cantina) che hanno saputo dare ai suoi vini un’identità precisa e marcata. Nel 1992, per merito suo, è arrivata la Docg del Sagrantino di Montefalco, del quale è il produttore più rappresentativo: sono arrivati riconoscimenti importanti sulla qualità dei suoi vini, tanto da stimolare sempre più investimenti importanti nell’azienda, che fino ad oggi ammontano a 15 miliardi. Nel 2000 ha inoltre creato il primo vino italiano venduto solo on line. Un successo straordinario: le 1000 bottiglie sono state collocate in soli 15 giorni. La cantina moderna e funzionale, ideata personalmente da Caprai, con il supporto dei suoi consulenti, presenta al suo interno un reparto per la vinificazione e lo stoccaggio, in cui sono collocate le vasche di acciaio inox tutte termocondizionate per una capacità di 13.500 ettolitri e il reparto per l’affinamento. Sono state acquistate botti di Slovenia per una capacità di 1.500 ettolitri e barriques di legno di Allier, Troncais, Nevers, Vosges per una capacità complessiva di 3.000 ettolitri. Questi locali sono condizionati, in grado di mantenere quelle piccole variazioni di temperatura e di umidità necessarie per un affinamento ottimale. Nonostante i grandi risultati ottenuti (dal ’93 è al top delle guide dei vini italiani e nelle prime posizioni dei concorsi enologici internazionali), Marco Caprai, che oggi ha 36 anni, ritiene di essere solo all’inizio e il suo più grande orgoglio è quello di essere riuscito a valorizzare un territorio che trova il modo di esprimersi attraverso la vite, che affonda le sue radici non solo fisicamente in quel particolare terroir, ma ancora più profondamente in una cultura antica che è appartenuta a tutti i popoli. Bere vino può essere solo una passione, e c’è una frase scritta nell’Ecclesiaste, Antico Testamento che a Marco piace ricordare: “il vino è vita per l’uomo, purchè tu lo beva con misura, che vita è mai quella di chi non ha vino? Poiché fu creato per la gioia degli uomini”.

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