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IL SAGRANTINO DI MONTEFALCO: DESCRIZIONE AMPELOGRAFICA

CENNI STORICI ED ORIGINE
"Nulla si sa con certezza sulla origine di questo vitigno, non avendo gli scrittori di cose agrarie, che già furono o contemporanei, lasciata alcuna notizia intorno ad esso" (Fronzi, 1915). Una delle prime citazioni rinvenute risale al 1893 (Baldeschi): "Comunque, almeno sotto questo nome, sia conosciuto solamente in quel di Foligno, facciamo menzione di questa varietà dalla quale si ottiene, specialmente a Montefalco, un vino pregiato". Informazioni più ampie si hanno nel 1925 grazie al Marzotto: oltre ad una concisa descrizione ampelografica, avanza ipotesi circa l'origine, peraltro molto discutibile (osserva analogie con il Negrettino del Bolognese e della Toscana). Occorre aspettare il lavoro di Bruno Bruni pubblicato dal Ministero dell'Agricoltura e delle foreste nel 1962 per avere una più accurata descrizione ampelografica, ed un'analisi delle possibili origini del vitigno: una prima ipotesi, ripresa dal Fronzi, lo vede importato da altre regioni italiane per mano dei seguaci di San Francesco; una seconda, avanzata dal Ferrarini, tenta di dimostrare la comune origine del Sagrantino con una varietà asiatica chiamata Heiden importata dai Saraceni; scartate queste due ipotesi dall'Autore della scheda di Sagrantino (Bruno Bruni), viene proposta l'origine locale del vitigno, segnalato nella zona fin dal 1879 ad opera del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio.


DESCRIZIONE AMPELOGRAFICA

Germoglio
L'apice è a ventaglio, cotonoso,di colore verde biancastro, spesso con orlo carminato, di media grandezza. L'asse del germoglio è generalmente ricurva a pastorale e porta foglioline trilobate, verde chiaro, lanugginose sulle pagine superiore e cotonose sulla pagina inferiore. La lanuggine viene meno quando la foglia raggiunge il massimo sviluppo.

Foglia

Di media grandezza, orbicolare, trilobata o pentalobata, a seconda dello sviluppo dei seni laterali inferiori, con pagina superiore color verde, vescicolosa o bollosa, pagina inferiore con tomento lanugginoso. Seno peziolare ad U molto profondo. Lembo ondulato a lobi revoluti con angoli alla sommità retti od ottusi. Dentatura regolare con denti ad una o due serie. Le foglie in autunno assumono una colorazione giallastra sfumata e screziata intensamente di rosso cremisi.

Infiorescenza e fiori
Di media grandezza, cilindrico o cilindrico conico, peduncolo verde. I fiori, sono ermafroditi con stami leggermente allargati autofertili.
Grappolo a maturità industriale
Di grandezza media tendente al piccolo, cilindrico o cilindrico - conico, alato, semi- spargolo. Rachide, racimoli,pedicello e cercine sono tendenzialmente verdi sfumati di rosso. L'acino è tondo o leggermente sub-rotondo, con buccia consistente, color nero e molto pruinosa. La polpa non è colorata di sapore semplice e molto sciolta. Due-tre vinaccioli per acino, di media grandezza, di forma regolare.


DIFFUSIONE E UTILIZZAZIONE
Il "Sagrantino" è un vitigno autoctono che caratterizza al 100% la Docg "Sagrantino di Montefalco", e la sua coltivazione interessa i comuni di Montefalco, Bevagna, Castel Ritaldi, Gualdo Cattaneo e Giano dell'Umbria. Questo nobile vitigno dalle mille potenzialità, viene vinificato per ottenere un vino "secco" di grande pregio, anche se esiste la tipologia "dolce". Un tempo, infatti, il Sagrantino veniva prodotto esclusivamente nella tipologia "Passito", ed ottenuto dall'appassimento delle uve su graticci di legno. Questa tecnica di produzione era assai congeniale alle uve "Sagrantino", capaci di appassire per mesi senza venire attaccate da muffe conservando a lungo intatta la componente zuccherina. Attualmente predomina il "Sagrantino di Montefalco" tipologia "secco" che viene prodotto dall'Azienda Arnaldo Caprai in due linee: "Sagrantino di Montefalco Docg" e il "Sagrantino di Montefalco 25 Anni Docg", che rappresenta la Riserva. I due vini vengono prodotti con filiere che differiscono nella provenienza delle uve, nella tecnologia di vinificazione e nella fase di invecchiamento in legno. Questi vini sono di colore rosso rubino molto intenso con riflessi inizialmente neri, granati con l'invecchiamento. Le sensazioni aromatiche sono molto intense, con note di frutta matura e gradevolmente speziato in armonia con i delicati aromi vanigliati. Al gusto è potente, morbido e vellutato, con un retrogusto gradevolmente amarognolo.

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