E' andato al principale produttore del Sagrantino di Montefalco, Marco Caprai, l'Oscar del Vino 2001, organizzato dall'Associazione Italiana Sommeliers con l'obiettivo di premiare le migliori produzioni ed i personaggi che hanno contribuito a rendere famoso il vino d'Italia nel mondo. L'importante premio, assegnato il 10 giugno a Roma a Marco Caprai, è quello come "miglior produttore" (il premio era andato ad Antinori nel 2000 e ad Angelo Gaja nel 1999).
Caprai, che in questi anni ha lanciato il Sagrantino ai vertici enologici mondiali, ha avuto la meglio sul piemontese Giorgio Rivetti de "La Spinetta" e su Gianni Zonin, a capo della maggiore azienda vinicola privata d'Italia. L'importante riconoscimento è definito "un risultato molto importante" dal sindaco di Montefalco, Valentino Valentini: "Arnaldo e Marco Caprai - ha detto - hanno scommesso da anni sulle potenzialità del Sagrantino, sono stati i primi a credere nella qualità di questo vino. E’ un passo in avanti notevole per tutto il territorio di Montefalco e uno stimolo per tutti i produttori a continuare a lavorare sulla qualità".
Ed il produttore Marco Caprai, in un intervista all'Ansa, utilizza un gergo calcistico per esprimere la sua soddisfazione per avere vinto l'Oscar del Vino come "miglior produttore": "sono entrato per la prima volta a Vinitaly nel 1987 e come regione eravamo veramente in serie B. Oggi siamo in Serie A e facciamo dei bei campionati, e, perché no, riusciamo anche ad essere competitivi per provare a vincere lo scudetto: qualche volta ci riescono anche le squadre di provincia!. Ogni anno riusciamo a fare delle produzioni sempre più buone, sempre più qualitative. Credendo nell'innovazione, nella tradizione del Sagrantino, ho cercato di fare un percorso autonomo, un percorso che però mettesse al centro la capacità tipica dell'Italia di essere imprenditori e, soprattutto, imprenditori innovativi".
Marco Caprai, figlio maggiore di Arnaldo, noto imprenditore dei merletti e cashmere, ha cominciato ad occuparsi dell'azienda di famiglia dopo quella sua prima visita a Vinitaly, dai primi giorni di aprile del 1987, poco più che ventenne. Puntando sulla qualità e sulla ricerca ha ingrandito l'azienda agricola di famiglia, portandola dai 20 ettari iniziali ai 150 attuali, impegnandosi attivamente - anche come presidente del Centro Agroalimentare dell'Umbria - per la promozione del prodotto vitivinicolo della regione. "Questo - ha detto Marco Caprai - è un premio che va a tutta la mia famiglia. Questa situazione io l'ho ereditata ed ho cercato di gestirla al meglio, cercato di raggiungere una qualità particolare: un risultato che credo sia stato raggiunto. Oggi l'azienda si sta ponendo traguardi molto ambiziosi". "Molto importante - viene giudicato poi da Caprai - quello che sta succedendo oggi nel territorio di Montefalco, di cui in qualche maniera noi abbiamo voluto essere i motori". "E' stato portato avanti un lavoro lungimirante - ha sottolineato - partendo da quello che era il patrimonio del nostro territorio, con i vitigni locali sui quali adesso stanno investendo molti importanti imprenditori provenienti da fuori regione. Questo ha un valore enorme, di cui nessuno si può appropriare, che rimane nel territorio". Tutto questo - secondo Caprai - "dimostra che l'enologia italiana, il made in Italy, riesce a competere con i prodotti di tutto il mondo: con i nostri tesori siamo lì alla pari, ce la battiamo".
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