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UNA CANTINA COME VIGNA COMANDA … LA NUOVA CANTINA DEL CASTELLO DI FONTERUTOLI DEBUTTA UFFICIALMENTE

Il panorama delle cantine di autore, negli ultimi anni tema di grande attualità, si arricchisce oggi di una nuova cattedrale del vino. Succede al Castello di Fonterutoli, la sua nuova cantina progettata da Agnese Mazzei è stata pensata e disegnata per dare corpo ad una filosofia mirata esclusivamente a produrre vini di eccellenza.
Una cantina attorno al vino. E’ questo il vero significato della nuova cantina, per realizzarla è stato deciso un investimento importante (14 milioni di euro) grazie al quale è oggi possibile esaltare in fase di vinificazione le uve provenienti da una delle proprietà più importanti del territorio del Chianti Classico, a Castellina in Chianti, 117 ettari vitati in situazioni pedo - climatiche anche molto diverse tra di loro. I vigneti sono suddivisi in 128 parcelle e si distinguono tra loro per le caratteristiche del suolo e del clima e naturalmente per i vitigni ed i rispettivi cloni impiantati. In fase di vendemmia le uve vengono vinificate e mantenute separate in tutte le fasi successive in modo che mantengano il “sapore” originario della loro terra e lo portino in dote anche nel successivo blend, fino al consumatore finale.
Situata al primo piano interrato, la zona vinificazione è dotata di 74 vasche aperte da 100 hl a forma tronco - conica che accolgono per caduta dal piano superiore le uve, mantenute separate a seconda della loro provenienza in tutte le fasi successive e poi trasferite sempre per caduta al secondo piano ipogeo nella grande e suggestiva barriccaia, oltre 3.000 barriques alle quali umidità e temperatura sono garantite in modo naturale.
L’architetto Agnese Mazzei fa parte a pieno titolo del mondo del vino e la sua sensibilità di viticoltore la rende un architetto molto particolare, non a caso uno dei più prolifici nella progettazione di cantine. Agnese Mazzei ha ascoltato le tanti “voci” che lavorano in cantina, ha interpretato tutte le esigenze di carattere produttivo, ha dato forma architettonica ad un pensiero che ha come focus primario la produzione di vini d’eccellenza. Dice Agnese Mazzei: “una cantina è un luogo di lavoro, gli spazi devono modellarsi sulle infinite esigenze della produzione e rispettare la priorità di salvaguardare il più possibile le uve. Questo significa uso della gravità nel loro trasferimento e in quello del vino per mantenere integra la materia prima, impiego di micro vinificazioni per seguire le peculiarità delle singole parcelle vitate, controllo naturale della temperatura e dell’umidità nella zona destinata ai legni. E tutto questo con l’imperativo di muoversi con il minor impatto ambientale possibile”.
25 settembre 2007, vendemmia all’opera. Oggi sono proposti in degustazioni alcuni campioni di vino della vendemmia 2006, la prima annata che ha potuto usufruire della nuova cantina in ogni fase della lavorazione, destinati a dar vita al Castello di Fonterutoli. E’ una degustazione importante per capire la personalità dei vini provenienti dalle singole parcelle, le loro possibilità di assemblarsi valorizzando le proprie specifiche qualità, la diversa risposta che uno stesso clone dà in parcelle diverse. Insomma: si guarderà da un’angolazione privilegiata cosa succede ad un vino prima di diventare bottiglia: e la scommessa non è piccola, a Fonterutoli ci si vuole confrontare con la grande enologia mondiale.
E’ questa una delle ultime tappe di un percorso che ha visto un suo primo momento fortemente innovativo quasi dieci anni fa con la presentazione di quel Castello di Fonterutoli 1995 che con il suo essere Chianti Classico sconvolgeva il pensiero allora dominante di valorizzare gli Igt ed ha segnato la strada anche a molte altre aziende su quello che voleva dire fare un grande vino, nel rispetto del territorio e della denominazione. In questi dieci anni i Mazzei hanno portato a conclusione il rinnovo dei vigneti, hanno acquisito nuove aree vitate importanti, hanno messo a punto i blend dei vari vini in modo che ciascuno di essi esaltasse le peculiarità della terra di Fonterutoli. E con la nuova cantina è ora possibile esaltare queste peculiarità che sono sempre e ovunque la ricchezza e la forza di una grande azienda viticola.

I numeri - Castello di Fonterutoli e della sua cantina
Estensione proprietà: 650 ettari
Ettari vitati: 117 ettari
Parcelle vitate: 128 unità, con produzione media tra 50 e 70 quintali di uva
Numero piani: 3, di cui 2 interrati
Superficie coperta: 9.600 metri quadrati
Cubatura: 44.500 metri cubi
Vinificazione: 74 vasche aperte da 100 hl a forma tronco-conica; il numero così elevato rispetto alla produzione di uva permette la vinificazione separata di ogni singola parcella; la cantina di vinificazione è situata al primo livello ipogeo, le uve arrivano per caduta attraverso delle aperture del pavimento del piazzale nelle sottostanti vasche aperte;
Stoccaggio: 33 vasche per un totale di 5.100 ettolitri
Affinamento: 3.160 barriques per un totale di 7.110 ettolitri; la cantina di maturazione è situata al secondo livello ipogeo, a tredici metri sotto il suolo. Il vino raggiunge le barriques per caduta, senza uso di pompe; grandi finestre sulla roccia mantengono la temperatura costante in modo naturale, il livello corretto di umidità viene garantito dall’apertura o chiusura di una cascata d’acqua naturale che proviene da cinque falde sorgive
Stoccaggio bottiglie: capacità di 1.000.000 di bottiglie
Investimento totale: 14 milioni di euro

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