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USA LOVE ITALY (ANCORA): CAPRAI, OSCAR FARINETTI E DISTILLERIA BOTTEGA, L’ITALIA ENOGASTRONOMICA IN CORSA PER I “WINE STAR AWARDS” 2012 DELLA CELEBRE RIVISTA USA “WINE ENTHUSIAST”, CHE OGNI ANNO PREMIA CANTINE E PERSONAGGI TOP DEL VINO MONDIALE

L’imprenditore che ha rilanciato il Sagrantino, Arnaldo Caprai, mister Eataly Oscar Farinetti e la Distilleria Bottega: ecco l’Italia in corsa per i “Wine Star Awards” 2012 della celebre rivista Usa “Wine Enthusiast” (www.wineenthusiast.com), che ogni anno premia cantine e personaggi del vino mondiale che si sono particolarmente distinte (nel 2008, Piero Antinori ha vinto il riconoscimento del “Lifetime Achievement”). La cantina umbra Arnaldo Caprai, guidata da Marco Caprai, è in nomination per la “Cantina Europea dell’Anno”, perché con innovazione “ha aiutato la rinascita dei vitigni autoctoni dell’Umbria, portando la Regione alla ribalta internazionale con il Sagrantino di Montefalco”. A contendergli il premio la spagnola Artadi, nella Rioja e, dalla Francia, Chanson Père & Fils (Borgogna) Famille Perrin (Rhône) e la maison de Champagne Veuve Cliquot.
Una nomination, quella di una cantina come Caprai, che produce un prodotto top come il Sagrantino, che testimonia di come negli Stati Uniti l’amore per il grande vino italiano non sia mai passato. “Se uno guarda solo i numeri - spiega Marco Caprai - è più facile vendere vini meno impegnativi. Ma rimane il fatto che il mercato americano è il grande mercato per i grandi vini. Ed è entusiasmante vedere riconosciuto il proprio lavoro anche nei momenti difficili che il nostro paese sta vivendo. Nella cinquina delle nomination che “Wine Enthusiast” ha scelto per la Cantina Europea dell’Anno, rappresentiamo l’Italia e quanto di meglio il nostro Paese riesce a raccontare ovvero cibo, paesaggio e cultura. Non si può fare grande vino senza una varietà unica, come il Sagrantino, senza un territorio unico, come Montefalco, e senza la determinazione e la volontà degli uomini che danno vita e perseguono progetti di qualità a lunghissima distanza nel tempo. C’è l’orgoglio di partecipare a premi importanti, di misurarsi con realtà internazionali che fanno lo stesso mestiere, mettendosi a confronto con quelle che sono le proprie peculiarità, il nostro progetto sul territorio, sulla varietà, sulla qualità, sull’ambiente che, credo che influiscano su queste scelte. Voglio condividerla con quanti in Italia continuano ad impegnarsi cercando nuovi mercati per i loro prodotti migliorando la loro impresa che con straordinario coraggio continuano a guidare senza cedere”. Ennesima conferma del fenomeno per cui il valore del lavoro dei leader dei territorio del vino italiano è più riconosciuto all’estero, che in patria. “L’Italia è Paese strano, dove è difficile riconoscere il lavoro e il successo degli altri, e in una fase difficile come questa è ancora più evidente. Come diceva Enzo Ferrari in, Italia viene perdonano tutto, tranne il successo”. E al “suo” territorio, Marco Caprai, da non molto descritto dal celebre blog “Huffington Post” come il produttore che “ha condotto l’Umbria del vino fuori dall’oscurità”, dice: “è il momento di lavorare e lavorare sull’estero, ora. Piuttosto che chiacchierare, anche perché, come si dice, le “chiacchiere fan frittelle”.
Ma per l’Italia, in nomination, non c’è solo la cantina che ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco Caprai: il deus ex machina di Eataly (che, di recente, ha aperto anche a Roma, ndr) Oscar Farinetti è in corsa per il premio di “Innovatore dell’Anno”, “la mente dietro l’emporio gourmet Eataly che, in squadra con celebrità come lo chef Mario Batali e il ristoratore Joe Bastianich, ha creato il paradiso culinario per gli “Italofili” nel cuore di New York”. In gara, con lui, Cameron Hughes, Ceo e fondatore di Cameron Hughes Wine, Michael Mondavi, alla guida di Folio Fine Wine, Leslie Rudd, imprenditore del vino californiano, e David Biggar, managing director di Vintage Point. Altra nomination è quella della Distilleria Bottega: grazie a prodotti come “la “grappa spray” da spruzzare su prelibatezze come ostriche e risotti”, è in corsa per il titolo di “Distilleria dell’Anno”, insieme a Partida Tequila (Usa-Messico), Appleton Estate Rum (Giamaica) e, dagli Usa Michter’s e St. George Spirits.
Per conoscere i vincitori di queste e di tutte le altre categoria in concorso, bisognerà aspettare la notte dei “Wine Star Awards” a New York il 28 gennaio 2013.

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