Sono quasi cento, tondi tondi. Un lustro e ci saremo, se la matematica non è un’opinione. Correva l’anno 1924, infatti, quando Giacomo Conterno decise di tirar fuori dal suo cilindro un vino di cui forse qualcuno avrà già sentito parlare, certo Monfortino… Ma visto che a quanto sembra le scadenze qui vengono regolarmente rispettate, cinquant’anni dopo sarà poi il figlio Giovanni a compiere la quadratura del cerchio, acquistando nel 1974 il vocatissimo vigneto Francia, che diverrà l’unico appezzamento da cui il celebrato capolavoro: oggi forse la bottiglia più costosa d’Italia, ammesso e non concesso che il prezzo sia sempre qualitativamente paradigmatico (comunque di capolavoro trattasi). Volendo poi raccontarle tutte, verrà poi Roberto Conterno, figlio di Giovanni, ad acquisire oltre dieci anni fa il cru Cerretta, altra delizia, e pochissimi anni or sono la vigna Arione, in Serralunga d’Alba. Aggiungeteci la nuova proprietà in quel di Gattinara, vale a dire Nervi, cantina storica del comprensorio, e avrete sicuramente le idee molto chiare. Al di là dei meriti del Nebbiolo, però, anche con la Barbera qui non scherzano. Questo campione è articolatissimo: muovendo dal pepe alla ciliegia, dalle note vegetali al tabacco biondo. Al palato segna altri punti a suo vantaggio: con la tipica acidità a sostenere un palato robusto ma elegante, dal passo sostenuto ma di grande avvolgenza.
(Fabio Turchetti)
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