Ce ne fossero. E ce ne fossero stati anche in passato, come l’indimenticabile Gianni Masciarelli: dai meriti incalcolabili per la viticoltura abruzzese, anche per quel che concerne tutto ciò che è a latere del nettare di Bacco. Sotto l’aspetto dell’innovazione, della valorizzazione e dell’attaccamento orgoglioso al territorio, che ne ha fatto una figura “sui generis” del vino italiano, prima che ci salutasse prematuramente, nel 2008, a soli cinquantadue anni: ovviamente ancora nel pieno dell’entusiasmo, della voglia di fare e non ultima della tenacia, talvolta sfociata in una testardaggine senza eguali ma dai riscontri qualitativi poi sempre tangibili. Gianni non c’è più, purtroppo, ma un uomo lungimirante come lui non poteva non aver sposato una donna coi fiocchi. Come s’è rivelata da sempre Marina Cvetic, che oggi conduce energicamente l’azienda mirabilmente aiutata dalla prima dei loro tre figli, Miriam Lee: costantemente in giro per il mondo, per predicare il verbo del papà. Un uomo che aveva avuto l’idea di impiantare viti in tutte e quattro le province abruzzesi, per mostrare la grande diversità pedoclimatica, invero interessantissima, di una terra non a caso definita forte e gentile. Una garanzia, fra le molteplici, è sempre stata questo rosso dal procedere succoso, fruttato, speziato. Un boccone materico ma morbido, solido ma elegante: una certezza, di anno in anno.
(Fabio Turchetti)
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