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FINE WINES

Liv-ex, l’Italy 100 resiste al calo di ottobre: da inizio 2019 crescita al +5,08%

Il Liv-ex 1000 perde da inizio anno l’1,85%, solo lo Champagne 50 tiene il ritmo (+4,40%), male Burgundy 150 (-4,49%) e Bordeaux 500 (-1,45%)
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I fine wine italiani sempre più protagonisti del mercato del collezionismo mondiale

Il mercato mondiale dei fine wine tira il fiato, e chiude i primi dieci mesi 2019 in calo: il Liv-ex 1000, l’indice che monitora l’andamento di 1.000 vini da tutto il mondo, alla sua prima rilevazione dall’entrata in vigore dei dazi Usa sulle importazioni enoiche, perde infatti l’1,18% ad ottobre sul mese precedente, mentre il calo, da inizio anno, è dell’1,85%. Fuori dal pantano proprio i vini “graziati” dall’Amministrazione Trump, a partire dale etichette del Belpaese, che si confermano, per distacco, le più performanti: l’Italy 100, l’indice formato dalle più recenti annata fisiche di Sassicaia, Masseto, Solaia (Antinori), Tignanello (Antinori), Ornellaia, Barbaresco di Gaja, Barolo Monfortino Riserva e Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno, Guado al Tasso (Antinori) e Redigaffi di Tua Rita, è praticamente stabile ad ottobre (-0,07%), mentre la crescita, da inizio 2019, è al +5,08%, confermando quanto di buono fatto negli ultimi tempi.
In territorio positivo, nel mese di ottobre, c’è un solo sotto-indice, lo Champagne 50
, che cresce del +1,86%, e la seconda miglior performance, dietro all’Italy 100, nel 2019: +4,40%. Perde lo 0,96% nell’ultimo mese il Liv-Ex 100, che monitora l’andamento dei prezzi dei vini da collezione più ricercati in assoluto (dove l’Italia è più presente che in passato, con Masseto 2014 e 2015, Ornellaia 2013 e 2015, Sassicaia 2014, 2015 e 2016, Tignanello 2015 e 2016, Solaia 2015, Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, Barolo 2014 di Bartolo Mascarello, Barolo Villero 2013 Brovia e Sperss 2013 di Gaja), e che segna un calo del -1,18% da inizio anno. Particolarmente rumoroso, specie se si considera l’andamento sul lungo periodo (+96,43% negli ultimi cinque anni), il crollo del Burgundy 150, che cala del 2,23% ad ottobre e del -4,49% da inizio anno. Giù anche il Bordeaux 500 (-0,67% ad ottobre e -1,45% nel 2019), il Bordeaux Legends 50 (-2,10% ad ottobre e -3,74% da inizio anno), il Rhone 100 (-1,40% ad ottobre e -1,85% nel 2019) ed il Rest of the World (-0,23% ad ottobre e -0,75% nel 2019).

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