Non c’è dubbio che la storia della Valpolicella coincida per grandi tratti con quella dell’azienda di Grezzena, fondata nel 1857 dai fratelli Giovan Battista e Gaetano Bertani, oggi ancora tra le firme più importanti dell’areale, forte di 200 ettari a vigneto per una produzione media di 2.100.000 bottiglie e capofila dell’omonimo Gruppo viticolo con diramazioni in Friuli, Marche e Toscana. Una realtà dove la tradizione continua a segnare la strada maestra, ma anche una cantina dove non si finisce mai di sperimentare. È noto l’obbiettivo aziendale di liberare i rossi veronesi, almeno quelli dal percorso stilistico diverso dalle etichette della tradizione, dalla gabbia dell’appassimento, che peraltro interferisce nella lettura di un terroir e non può essere dunque l’unica espressione di vini più ambiziosi. Sul fronte dei vini tradizionali, tuttavia, lo stile Bertani è senz’altro quello meno pesante e più raffinato, rappresentando un’idea di vino più convincente e più “universale”. Ne è un bell’esempio il Ripasso Catullo, affinato in legno grande e cemento per 24 mesi complessivi. La versione 2016 mette in fila un profilo aromatico composto da profumi di ciliegia, amarena, pepe e cioccolato, a cui fa seguito una bocca dalla struttura solida ma mai invadente, percorsa da buona freschezza acida e sapidità, a bilanciare morbidezza e alcolicità, per un sorso godibile, succoso e vivace.
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