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ECONOMIA

Il Pil frena solo nell’agricoltura: il boom dei costi di produzione spaventa il settore

Coldiretti: il balzo delle spese energetiche oltre che a spingere l’inflazione finisce per gravare sui bilanci delle imprese
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Il Pil frena solo nell’agricoltura: il boom dei costi di produzione spaventa il settore

Aumentano le spese e di conseguenza le notizie negative per il settore agricolo. In controtendenza all’andamento generale, il Pil cala solo in agricoltura per effetto del boom dei costi di produzione, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. Ad affermarlo è la Coldiretti, nel commentare i dati Istat sull’andamento del Prodotto Interno Lordo (Pil) nel terzo trimestre del 2021 e dell’inflazione ad ottobre. Il balzo dei costi energetici oltre a spingere l’inflazione finisce per gravare sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese.
Adesso, nel periodo delle operazioni di raccolta, gli agricoltori sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. L’aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto dei fertilizzanti, per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.
“Il rincaro dell’energia - lancia l’allarme la Coldiretti - si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Le imprese di allevamento da latte sono ormai allo stremo con compensi da troppo tempo al di sotto dei costi di produzione che sono esplosi per effetto dei rincari nei mangimi. Serve responsabilità della intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”.

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