Da un lato il Brunello di Montalcino dall’altro Bordeaux, sopra le Alpi la Borgogna e sotto le Langhe di Barolo e Barbaresco, a Parigi le bollicine dello Champagne, tra Milano, Venezia e le Dolomiti quelle del Franciacorta, del Prosecco e del Trentodoc: competitor nel mondo, soprattutto sul vino, ma anche tra i formaggi, per esempio, ma alleate per “favorire la transizione dell’agricoltura e del sistema agroalimentare verso una maggiore sostenibilità ambientale, garantendo la sovranità alimentare”: è l’impegno comune stabilito nel “Trattato del Quirinale”, firmato oggi tra Italia e Francia.
“Un impegno di assoluto rilievo - sottolinea il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - e, allo stesso tempo, il riconoscimento del ruolo che l’agricoltura e il sistema agroalimentare rivestono per l’economia nei due paesi. Gli agricoltori italiani e francesi sono ai primi posti, in ambito europeo, per valore complessivo della produzione agricola e per valore aggiunto. Grazie ad una tradizione alimentare ineguagliabile, i prodotti in arrivo dall’Italia e dalla Francia sono tra i più apprezzati dai consumatori su scala globale”.
Il valore della produzione agricola italiana e francese - evidenzia Confagricoltura - ammonta a prezzi correnti ammonta a 131 miliardi di lire, con un valore aggiunto complessivo che supera i 60 miliardi.
“I legami più stretti regolati dal “Trattato del Quirinale” - aggiunge Giansanti - torneranno utili già a brevissima scadenza. Il primo gennaio 2022, infatti, avrà inizio il semestre di presidenza francese della Ue. A questo riguardo, guardiamo con grande interesse all’obiettivo programmatico annunciato dal governo di Parigi a proposito della cosiddetta “clausola a specchio”, da inserire negli accordi commerciali dell’Unione con i paesi terzi”. In sostanza, per accedere al mercato unico, sottolinea Confagricoltura, le importazioni agroalimentari dovranno rispettare le regole della Ue in materia di sicurezza alimentare, di tutela sociale e di protezione delle risorse naturali.
“Con la Francia abbiamo una profonda diversità di posizioni sul sistema “Nutriscore” di etichettatura dei prodotti destinati all’alimentazione. Il “Trattato del Quirinale” offre una nuova sede formale di dialogo per provare a superare le differenze, in vista di una normativa europea finalizzata all’informazione su basi scientifiche dei consumatori. Accogliamo, quindi, con favore l’annuncio della prossima costituzione di un tavolo di lavoro su questo tema”, conclude il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
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