Dai Farnese, nei secoli di splendore della città nel Rinascimento italiano, ai Borbone, nella vivacità culturale del secolo dei Lumi, quando, curiosamente, su 40.000 abitanti, 4.000 erano francesi e Parma contava il più grande numero di abbonati all’“Encyclopédie di Diderot e d’Alembert” dopo Parigi, fino all’Imperatrice Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone e “amata sovrana” della città sotto il dominio napoleonico, nel suo passato di capitale del Ducato fondato da Papa Paolo III, Alessandro Farnese, colta, raffinata e splendida come la Reggia di Colorno, la “piccola Versailles” oggi sede di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina del maestro Gualtiero Marchesi, o “La Chartreuse de Parme” resa immortale dal romanzo di Stendhal, fino ai giorni nostri, Parma conserva con la Francia un “fil rouge” secolare. A rinnovarlo a tavola - ça va sans dire - è il gemellaggio enogastronomico di eccellenze tra Parma ed Epernay, tra la capitale della Food Valley italiana e quella della Regione francese della Champagne, tra la Città Creativa Unesco per la Gastronomia e la “culla” dell’Avenue de Champagne con le sue cantine e del Fort Chabrol riconosciuti Paesaggio Culturale dall’Unesco, tra due città-simbolo del saper fare secolare nel campo del cibo e del vino e di quell’“art de vivre” - per usare un francesismo - che è l’orgoglio nazionale dell’Italia come della Francia, di scena stasera con una cena fine dining “a più mani” di grandi chef italiani e francesi al Teatro Regio di Parma.
Dal Prosciutto di Parma al Parmigiano, dal Culatello di Zibello allo strolghino, dal pomodoro alla pasta secca, spaghetti in primis, sono queste eccellenze le protagoniste di un menù d’autore in abbinamento - non ce ne voglia per una volta il Lambrusco - con le migliori Cuvée di Champagne di Maison prestigiose come Dom Pérignon, De Venoge, Henri Giraud, Henriot e Moutard. A firmarlo, saranno gli chef stellati Salvatore Morello del ristorante “Inkiostro” di Parma, e Jérôme Feck dell’omonimo ristorante a Châlons-en-Champagne, con Marco Fadiga, Dom Pérignon executive chef, e Andrea Nizzi, executive chef del “12 Monaci” a Fontevivo, presidente del Consorzio di ristoratori Parma Quality Restaurants, regista dell’evento. Che avrà anche una finalità benefica, raccogliendo fondi a favore di Emporio Solidale Parma, progetto che, con la formula del market solidale, sostiene 1.300 nuclei familiari del territorio per un totale di oltre 4.000 persone.
Un’amicizia di lunga data quella con la Francia, che si rinnova per promuovere il “brand Parma” oltralpe, e che sarà celebrata nel ridotto del Teatro Regio, tempio della lirica italiana voluto da Maria Luigia, che a Parma chiamò anche Niccolò Paganini, e che è il simbolo di una “città d’arte” con capolavori assoluti come la Cupola del Duomo con gli affreschi dell’“Assunzione della Vergine” del Correggio ed il “Ciclo dei Mesi” del Battistero di Benedetto Antelami, in cui anche il vino è protagonista, ma che è anche una “città della musica” che ha dato i natali, tra gli altri, ad Arturo Toscanini e, a Busseto, a Giuseppe Verdi. Ma, tornando al nostro mondo, Parma, coniugando una doppia natura di polo dell’industria alimentare tradizionale, da Barilla a Parmalat, ma si può citare anche la Bormioli Rocco, ed artigianale, legata alla tutela e valorizzazione di prodotti tipici, è soprattutto la città di eccellenze che portano il suo nome e quello dell’Italia nel mondo - come un altro grandissimo artista della città, il Parmigianino - e che ne fanno il territorio con il maggior numero di prodotti tutelati da marchi di qualità del Belpaese (con tanto di Musei del Cibo dedicati e divulgativi, alla “maniera francese”).
Nel 2018, Epernay aveva dedicato a Parma un intero weekend gastronomico: i foodie francesi avevano avuto l’opportunità di degustare eccellenze made-in-Parma in abbinamento a diverse Cuvée di Champagne. Ora Parma restituisce la cortesia, ospitando le celebri bollicine francesi. Al rientro in Francia dopo la trasferta ducale, Epernay potrà farsi ambasciatrice del brand Parma, promuovendo l’arrivo di foodie transalpini nel territorio della Food Valley. Il tutto, attraverso un evento con il quale, ancora una volta, Parma e la Francia non sono mai state così vicine grazie alla tavola.
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