Nasce uno strumento di confronto e formazione per le organizzazioni sparse per il mondo che promuovono la vendita di cibo locale attraverso lo strumento dei “Farmers Markets”. È la “World Farmers Markets school” lanciata dalla “World Farmers Markets Coalition” e la cui mission è quella di rimuovere le barriere ai mercati di agricoltori nel mondo. Infatti, i mercati degli agricoltori in forma organizzata non sono diffusi in tutti i Paesi. Solo in alcuni di essi, ancora troppo pochi, corrispondenti al 20% delle Nazioni del mondo, si è sviluppata la vendita diretta attraverso i farmers markets. Ad oggi nella coalizione mondiale promossa in Italia da Campagna Amica e di cui fanno parte ufficialmente 20 organizzazioni di 17 Paesi (Usa, Italia, Canada, Uk, Norvegia, Australia, Danimarca, Giappone, Ghana, Georgia, Cile, Nuova Zelanda, Austria, Kenya, Messico, Spagna, Cina, Sud Africa, Bangladesh), si contano 25.000 mercati che coinvolgono un bacino di 200 milioni di persone.
Anche in Italia e fino a tempi relativamente recenti, i farmers markets non erano formalmente riconosciuti. Cioè, fino a quando Coldiretti in dialogo con l’allora Ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio, nel 2001, non è intervenuta a livello politico per cambiare il panorama normativo. In Cile, i farmers markets sono gestiti direttamente dal Ministero dell’Agricoltura, mentre negli Usa la “Farmers Markets Coalition” (Fmc) coordina 4.000 mercati in cui 40.000 imprenditori agricoli vendono i loro prodotti.
La “World Farmers Markets Coalition” sta completando la parte “formale” con uno statuto associativo che possa guidare le scelte del futuro. L’incontro a Roma in luglio 2021, nel pre-summit dell’Onu sull’Alimentazione, ha permesso a diversi delegati di queste associazioni di incontrarsi di persona e di apprezzare il modello italiano di Campagna Amica. Lo scopo della coalizione è quello di accompagnare i Governi verso l’emanazione di norme lungimiranti e sostenere le associazioni locali degli agricoltori nello sviluppo di procedure e buone pratiche da replicare per la costituzione di reti come in Italia. Ciò si traduce in assistenza tecnica, legale, nella comunicazione, nella documentazione generale.
“L’obiettivo principale di Mercados Campesinos - spiega Martina Barros dell’Indap cileno - è quello di offrire ai diversi iscritti un modello di commercializzazione dei loro prodotti agricoli, consentendo ai produttori di vendere direttamente ai consumatori finali (filiera corta) e garantire freschezza, qualità , e prezzi convenienti. Sono coinvolti più di 2.000 piccoli agricoltori legati al mercati contadini”. Secondo Ben Feldman, general director Fmc, “il caso dell’associazione dei farmers market statunitense è esemplare perché più del 65% dei direttori lavora come volontari per affermare il diritto di esistere dei 4.000 agricoltori associate”. “La modernizzazione dell’agricoltura attraverso un intervento normative del 2001 - ricorda l’ex Ministro Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Comitato Scientifico Campagna Amica - ha consentito a tantissime aziende agricole di aprirsi alla società vendendo direttamente non solo cibo ma anche servizi innovativi. Campagna Amica con le sue 20.000 aziende agricole è un grande esempio di quanto l’agricoltura può dare a tutti noi e anche per la salvaguardia del nostro paesaggio. La multifunzionalità in agricoltura prevede la possibilità di fare vendita diretta così come trasformazione di prodotti, servizi sociali, educativi, ambientali. Così l’Italia si presenta agli occhi del mondo come un esempio da studiare ed emulare”. Per Richard Mccarthy, presidente “World Farmers Markets Coalition”, “la coalizione mondiale offre un modello di cooperazione internazionale dove si condividono buone pratiche e si studiano soluzioni. Tutto ciò per garantire un futuro dignitoso agli agricoltori di tutto il mondo che custodiscono i nostri territori e il nostro cibo in nome della salute e della cura dell’ambiente”.
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