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CARO PREZZI

Olio di semi a +19%, verdura fresca a +17%, pasta a +12%. I dati Istat (analizzati da Coldiretti)

Corre l’inflazione, ed i costi dell’energia e dei trasporti si riflettono sul carrello della spesa, con in prezzi al consumo in forte rialzo
Coldiretti, INFLAZIONE, PREZZI, Non Solo Vino
Una frittura di pesce (nella foto Seb Reivers via Unsplash)

Farsi un piatto di pasta a casa costa il 12% in più rispetto ad un anno fa, un frittura di pesce vede i suoi ingredienti principali (olio di semi, farina e pesce fresco, a patto di trovarli) aumentare tra il 19% ed il 6%. Quello che tutti gli italiani stanno toccando con mano, si legge nero su bianco sui dati Istat sull’inflazione, rilasciati oggi. Con i “prezzi al consumo dei prodotti alimentari e delle bevande che schizzano del 4,6%, con il rincaro dei beni energetici che si trasferisce sulla filiera agroalimentare e colpisce agricoltori che sono costretti a vendere sottocosto e i consumatori con ben 5,6 milioni di italiani che si trovano in condizioni di povertà assoluta in difficoltà nel fare la spesa”, afferma l’organizzazione agricola Coldiretti, con i dati Istat sull’inflazione a febbraio 2022 che evidenziano un balzo del 45,9 % per l’energia che si riflette sui prezzi di molti prodotti alimentari.
“Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori - denuncia Coldiretti - non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera. Per il balzo dei costi energetici - sottolinea la Coldiretti - l’agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni e allevamenti”. L’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari è dovuta sia a quelli lavorati (+3,1%) che non lavorati (+6,9%) con le tensioni inflazionistiche che si propagano al cosiddetto “carrello della spesa”. In testa alla top ten dei prodotti alimentari che hanno fatto segnare il maggior incremento di prezzi, spiega Coldiretti, con un balzo del 19% c’è l’olio di semi come il girasole importato dall’Ucraina, che ha dovuto interrompere le spedizioni, e si registrano accaparramenti e scaffali vuoti. A seguire sul podio forti rincari fa registrare con un +17% la verdura fresca anche per gli alti costi di riscaldamento delle serre e la pasta (+12%) con la corsa agli acquisti nei supermercati per fare scorte. Aumenti dei prezzi significativi fanno segnare nell’ordine burro (+12%), frutti di mare (+10%), farina (+9%), margarina (+7%), frutta fresca (+7%), pesce fresco (+6%) e carne di pollo (+6%).
“In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio - sottolinea la Coldiretti - ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori con il rischio di alimentare psicosi, accaparramenti e speculazioni. L’aumento dei costi si estende all’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione ed occorre intervenire nell’immediato per contenerli e non far chiudere le attività produttive e distributive essenziali al Paese”. “Bisogna intervenire per contenere il caro energia e ridurre la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari” afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’Italia deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato, lavorando per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.

Focus - La top 10 degli aumenti nel carrello nell’ultimo anno (dati Istat analizzati da Coldiretti)

1 - Olio di semi (girasole, mais ...) +19%
2 - Verdura fresca +17%
3 - Pasta +12%
4 - Burro +11%
5 - Frutti di mare +10%
6 - Farina +9%
7 - Margarina +7%
8 - Frutta fresca +7%
9 - Pesce fresco +6%
10 - Carne di pollo +6%

Fonte: elaborazione Coldiretti (su dati Istat inflazione a febbraio 2022)

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