Le aziende del settore agrituristico hanno perso nell’ultimo anno il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani. A dirlo la Coldiretti in riferimento alle difficoltà del settore della ristorazione evidenziate nel rapporto Fipe/Confcommercio.
Il risultato è che, tra alloggio e ristorazione, l’agriturismo italiano con il balzo dei prezzi dell’energia ha perso 1,25 miliardi tra il 2020 (758 milioni) e il 2021 (500 milioni) secondo le stime della Coldiretti su dati Ismea dai quali si evidenza che, prima della pandemia, nel 2019 il fatturato era di 1,56 miliardi.
La tenuta delle presenze nei mesi estivi nel 2021 non è stata sufficiente a colmare i pesanti vuoi degli altri periodi dell’anno nelle oltre 25.000 strutture agrituristiche, con 253.000 posti letto e quasi 442.000 posti a tavola, presenti in Italia lungo tutta la Penisola dove - sottolinea la Coldiretti - svolgono anche un importante ruolo di presidio ambientale del territorio e della biodiversità.
Per le aziende agrituristiche - spiega Coldiretti - nel 2021 è stato ancora molto difficile, dopo un 2020 drammatico con appena 2,2 milioni di arrivi (-41,3% sul 2019), il numero più basso dal 2010. La composizione degli ospiti rispetto alla nazionalità ha visto la prevalenza degli italiani con 1,5 milioni, in calo di circa mezzo milione rispetto all’anno precedente, mentre gli stranieri sono stati poco più di 669.000, in calo di oltre 1,1 milioni rispetto al 2019.
“Tutto questo - continua la Coldiretti - nonostante gli agriturismi, spesso situati in zone isolate di montagna o campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, siano forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza made in Italy post covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento” sottolinea Diego Scaramuzza, presidente di Terranostra, nel precisare che “in quasi 2 comuni italiani su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari made in Italy”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024