Semaforo verde per pranzi e cene fuori, meglio se a pochi chilometri da casa, risposta più timida per quanto riguarda le prenotazioni nelle strutture ricettive. E con un punto interrogativo per quanto riguarda la stagione estiva. Tempi incerti danno risultati incerti e alla vigilia di Pasqua e del ponte del 25 aprile, a vincere sono le tavolate di famiglia a base di buon cibo. L’estate, dopo un importante numero di prenotazioni all’inizio dell’anno, ha subito un rallentamento, soprattutto dall’extra Europa. E’ la sintesi Agriturist (Confagricoltura) sull’andamento delle strutture agrituristiche, su cui pesano anche i rincari dei combustibili e delle materie prime, oltre a quelli dell’energia.
Augusto Congionti, presidente degli agriturismi Confagricoltura, riassume così il sentiment degli imprenditori associati: “se registriamo il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere. Pochissimi i gruppi, molte le famiglie che scelgono la campagna e il cibo genuino per le feste. Il turismo ha cambiato faccia ed è più che altro di prossimità. Tra la pandemia e il conflitto anche le prenotazioni dell’estate dall’estero, prevalentemente europee, partite in gran cassa a gennaio, hanno subito una frenata e si registra qualche disdetta legata al virus. Contiamo sull’appeal della campagna, sul senso di libertà che trasmettono gli ampi spazi e sulla bontà e qualità del nostro cibo, perché il 2022 sia finalmente un’estate di vera ripresa. Anche se più che last minute ora, anche per motivi economici, a fare la parte del leone è il last second”.
Il Trentino è l’eccezione che conferma la regola, con presenze uguali al periodo pre covid e preannuncia un’estate molto positiva, anche grazie al turismo tedesco e svizzero. In Veneto ad essere vincente è la ristorazione, grazie alle famiglie e al turismo di prossimità. Come sottolinea Agriturist, la voglia di uscire non manca ma si scontra con le incertezze. Qualche cancellazione dovuta alla pandemia e alla preoccupazione generata dal conflitto fa sì che gli imprenditori agricoli lavorino quasi alla giornata. In Lombardia si conferma il trend che vuole una Pasqua all’aria aperta, all’insegna delle famiglie e alla vicinanza. Le prenotazioni sono arrivate all’80%, ma l’estate è ancora con un punto interrogativo sotto l’aspetto psicologico, economico e sociale a causa della guerra, che spinge ad aspettare. Passando al Piemonte ci sono eccellenti risultati per le strutture con ristorante, meno ottimistica la situazione dell’ospitalità. Bene il 25 aprile, tranquillo, anche per il calendario che lo ha fatto capitare di domenica, il primo maggio. Piena ripresa per le fattorie didattiche, gli aperitivi in vigna e le attività per le famiglie. La peste suina, in provincia di Alessandria, con lo stop alle attività outdoor, ha spinto però gli operatori a inventarsi “Urban cruise” sull’asfalto tra le attrazioni locali. Sempre la peste suina preoccupa gli operatori in Liguria: sono ben 36 i comuni in zona rossa in cui sono vietate trekking, escursioni, passeggiate a cavallo e in bicicletta. Zone, come l’Alta Via dei Monti Liguri, in cui queste attività sono strategiche per l’economia locale. La situazione resta difficile anche se mitigata da deroghe della Giunta regionale. Nelle altre aree liguri “full booked” per gli agriturismi con ristorazione, ma per l’estate si lamenta un calo delle prenotazioni. In Emilia Romagna, per le festività pasquali e il ponte del 25 aprile, le strutture agrituristiche sono al completo sia per la ristorazione, sia per gli alloggi. Anche qui un turismo di prossimità, alla ricerca di spazi aperti, mentre l’estate è un punto interrogativo.
L’agriturismo in Toscana è ripartito in seconda. Bene la Pasqua e il 25 aprile per le strutture con ristorazione, le altre piene al 60%. In movimento le degustazioni e si sono riaffacciati gli americani. Le prenotazioni vengono effettuate sempre con meno anticipo e si aspetta la Pentecoste con l’arrivo dei tedeschi. In Umbria la parola d’ordine è flessibilità, bene Pasqua e 25 aprile. Attesa per l’estate, che mostra interessamenti pari ai periodi precedenti la pandemia. In Abruzzo incremento, dopo diversi anni, degli stranieri soprattutto tedeschi fino a giugno. Tiene bene la ristorazione a Pasqua e Pasquetta, un 50% per il ponte del 25 aprile. Prenotazioni per agosto, stenta luglio. Per Marche e Lazio bene Pasqua e Pasquetta, soprattutto per le strutture che offrono cibo. Molte le prenotazioni dell’ultimo momento, a dimostrazione di un cambiamento radicale nella gestione del lavoro.
In Campania sempre apprezzata la Costiera. Da segnalare, in particolare, il risveglio dell’entroterra beneventano ed avellinese, che nell’ultima settimana ha riempito le strutture. Qualche preoccupazione per l’estate con la disdetta dei turisti russi, tengono seppur in modo minore i francesi e i tedeschi e si stanno riattivando gli italiani, alla ricerca di verde, sostenibilità e mete turistico-culturali. Preoccupa la mancanza delle prenotazioni di turisti stranieri e del Nord Italia in Basilicata dove, comunque, le famiglie locali attendono gli ultimi giorni per prenotare i pranzi di Pasqua e Pasquetta, tra preoccupazioni economiche e timore per la ripresa della pandemia. Bene la Puglia, al 70% del potenziale. Quasi al completo la settimana di Pasqua, mentre a pesare sull’estate è l’instabilità. Le strutture si sono organizzate con degustazioni di cibi, vini e oli a vantaggio del turismo locale. In Calabria domina l’incertezza con prenotazioni all’ultimo momento, buoni i risultati della ristorazione per Pasqua e Pasquetta, per il ponte del 25 aprile pesa l’incognita tempo. Il turismo è prevalentemente locale e sono diminuite le prenotazioni degli ospiti europei e italiani, la preoccupazione per l’estate è che si limitino le spese restringendo sulle vacanze. Positiva la settimana pasquale per gli agriturismi in Sicilia, dove si prevede il pienone, grazie anche alla presenza di numerosi turisti stranieri, francesi e tedeschi in testa, e del movimento interregionale. Partite bene ad inizio anno le prenotazioni estive, sono rallentate dall’instabilità della situazione internazionale.
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