«Io non sono più giovane, ma amo i progetti giovani» scherza Angelo De Pieri, vignaiolo di Lonigo, Veneto. Discendente di una famiglia di agricoltori, nel 2014, svolta da azienda convenzionale a biologica con un’impronta all’accoglienza, «la corte come luogo che produce agricoltura e racconta». Otto ettari di vigneti ai piedi dei Colli Berici, coltivati a Chardonnay, Pinot Grigio, Glera. «Volevo fare una bollicina rifermentata ma senza chiamarla prosecco - racconta Angelo - nasce così La Rovesciata sui lieviti perché è fondamentale rovesciare la bottiglia prima di berlo». Tutti i suoi vini hanno come nome un gesto atletico: la scalata, la volata, il dritto. E, appunto, la Rovesciata sui lieviti che ha in etichetta - disegnata dall’agenzia di design CoLoro - un calciatore che colpisce il pallone al volo. Non filtrato, non chiarificato, svolge la malolattica. Viene messo in bottiglia e qui riparte la fermentazione. Resta lì almeno 18 mesi, meglio 36 che restituiscono una bella complessità. La fermentazione in bottiglia dà una torbidità naturale. Fresco e acido, più passano i mesi, più si evolve e si ammorbidisce. Lo amano anche all’estero: in Danimarca e in Belgio, in Canada e negli Stati Uniti. È una bolla elegante e facile, perfetta all’ora dell’aperitivo. Accompagna bene fritture di verdura e pesce. L’ideale abbinamento con un piatto di moeche, i granchi verdi molli e fritti tipici della laguna veneziana.
(Fiammetta Mussio)
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