Nato nel 1700 dalla maestria dei liquoristi torinesi, quella del più importante vino aromatizzato italiano è una storia affascinante che l’ha portato a diventare un simbolo di eccellenza del nostro Paese e il protagonista dell’aperitivo in tutto il mondo, vivendo oggi un’epoca di grande apprezzamento internazionale, tanto da aver ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento dell’Indicazione Geografica che identifica e sancisce il legame con una terra, come il territorio piemontese, e un “saper fare” unico. La racconta “Vermouth di Torino. Dai liquoristi del Settecento il nobile vino aromatizzato che inebria il mondo”, il volume di Giusi Mainardi, docente di Storia della Vite e del Vino nel Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Torino, che ripercorre le principali tappe dell’epopea di un prodotto made in Italy centenario.
Il volume (Kellermann Editore, giugno 2022, pp. 128, prezzo di copertina 16 euro) conduce il lettore in un viaggio alla scoperta del Vermouth di Torino attraverso un’indagine antropologica ed enologica che, a partire dalle origini e dalla tradizione, arriva fino al recente rinascimento qualitativo che ha portato il nobile vino aromatizzato verso un nuovo posizionamento di mercato.
Nato nel 1700 dalla maestria dei liquoristi torinesi, il Vermouth di Torino diventa già nel 1800 un prodotto esportato ovunque in grado di conquistare i mercati di diversi Paesi oltreoceano, come Stati Uniti, Brasile, Argentina, Ecuador, Cile e Colombia.
Ma il celebre vino aromatizzato è noto anche per aver dato impulso a un nuovo modo di ideare le etichette da apporre sulle bottiglie, dando vita a immagini simbolo e a iconici manifesti pubblicitari che l’hanno reso riconoscibile in tutto il mondo. Adolph Hohenstein, Leonetto Cappiello, Marcello Dudovich, Giuseppe Magagnoli, Armando Testa sono solo alcuni dei nomi illustri che, con fantasia e abilità, hanno creato immagini rimaste celebri nella storia della pubblicità.
Profumato di erbe e spezie esotiche, bevuto puro o in celeberrimi cocktail, il Vermouth di Torino è protagonista di un racconto avvincente che parte dalla mondana “ora del Vermouth” tipica della città di Torino, per giungere fino al più recente rito sociale dell’happy hour.
Ma il volume permette di scoprire anche numerose curiosità sul metodo di produzione e sulle principali spezie utilizzate, insieme a una serie di preziosi consigli sul consumo e sul servizio, dalla tipologia di bicchiere più adatto fino alle ricette di cocktail e agli abbinamenti con i cibi più indicati.
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