Ci sono, nel ricco panorama enoico nazionale, non pochi casi in cui l’associazione di un vitigno, soprattutto di antica coltivazione, e un produttore che se ne è preso carico a tutti i livelli, diventa un percorso necessario quanto virtuoso. Uno dei casi più eclatanti è senz’altro quello che vede protagonista il binomio Timorasso e Walter Massa, una coppia ormai inscindibile. Massa, dal canto suo, è e resta un pioniere che si dedica anche ad altri vitigni tradizionali del luogo, quali ad esempio Barbera, Nebbiolo, Freisa o Croatina, ma il suo fiore all’occhiello rimane assolutamente questa varietà bianca: oggi annoverata fra le migliori autoctone del Bel Paese. Ma non solo, insieme al Timorasso è emerso anche tutto un territorio, i Colli Tortonesi, altrettanto sconosciuto ai più fino a non molto tempo fa. Oggi l’azienda con sede a Monleale si estende su 25 ettari a vigneto, per una produzione complessiva di 120.000, che sono il frutto di un lavoro rigoroso tra i filari e di un approccio essenziale quanto rilassato nei confronti dei processi praticati in cantina, con il risultato di arrivare a vini sempre espressivi e dal forte legame con il proprio luogo di origine. Il Derthona Montecitorio 2018 profuma di fiori gialli, frutta esotica, macchia mediterranea e spezie. In bocca, colpisce per il sorso sapido e fresco, dal bel ritorno agrumato e dal finale balsamico e lungamente persistente.
(are)
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