02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
SOVRANO ANIMALISTA

Basta foie gras a Windsor: Carlo III lo vieta sui menu delle tavole reali

Il re non lo mangia da 10 anni, ma da oggi è bandito da tutte le residenze della Monarchia. Ora la Peta chiede di abolire la pelliccia di ermellino
ANIMALI, CIBO, FOIE GRAS, RE CARLO III, Non Solo Vino
Niente più foie gras sulle tavole della monarchia inglese (ph. Pexels)

Il giorno di Natale niente foie gras sulla tavola dei reali inglesi: sono già 10 anni che re Carlo III, pioniere di tante battaglie ambientaliste e animaliste, ha rinunciato a mangiare la specialità francese (ottenuta ingozzando artificialmente le oche per far crescere loro il fegato a dismisura): ma da adesso in poi sarà vietata nei menu di tutte le dimore Windsor. Rispondendo ad una richiesta del gruppo animalista Peta, la Casa Reale britannica ha deciso di bandire il fegato d’oca dalle residenze reali, ovvero Buckingham Palace, la scozzese Balmoral, l’inglese Sandringham, il castello di Windsor e quello di Hillsborough.
In Gran Bretagna ne è vietata la produzione, ma non l’importazione e la vendita, e da tempo i metodi con cui viene prodotto sono al centro di accese polemiche. Rimane invece per il momento in sospeso l’altra richiesta degli attivisti, ovvero usare pellicce d’ermellino sintetiche per la cerimonia d’incoronazione del sovrano, prevista a maggio.
Dalla trasformazione biologica delle sue fattorie, rispettose del benessere animale fin dagli anni Ottanta (pare che re Carlo ami trascorrere il tempo nella sua Ducky Home Farm, 700 ettari nella tenuta di High Grove, a dare da mangiare e a “conversare” con le sue galline), agli appelli ai finanziatori per la transizione ecologica, il re è noto per la sua attenzione nei confronti dell’ambiente e per essere un paladino della lotta al cambiamento climatico. Ed anche per la sua passione per il vino ed il cibo italiano, come abbiamo raccontato qui.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli