Ben un terzo dei suoli del mondo è degradato: un dato preoccupante che pone di fronte ad un problema globale. Per tentare di risolverlo è nato il programma “Soil Doctors” della Fao, già attuato in 9 Paesi, che vede la partecipazione di quasi 3.500 agricoltori. “Soil Doctors”, che si inserisce nella Global Soil Partnership, è uno spazio per l'apprendimento, l'interazione e il dialogo tra diversi attori interessati al corretto utilizzo e alla conservazione dei suoli. Così come prima di curare il paziente i medico deve prima visitarlo, allo stesso modo per garantire suoli sani per una produzione alimentare sostenibile è necessario prima conoscerne le condizioni di salute. Oltre a condividere strumenti diagnostici per la salute del suolo e attuare pratiche che ne evitano il degrado, questa iniziativa migliora la produzione agricola e, di conseguenza, aumenta i prodotti nutrienti e i redditi degli agricoltori.
Gli agricoltori iscritti e formati nel programma diventano certificati come “medici del suolo” e possono insegnare ad altri queste pratiche, aiutando le loro comunità a salvaguardare questa risorsa vitale. Dal Bangladesh al Messico, già 403 hanno già ottenuto la certificazione. Tra questi, Moussa Ouedraogo, che gestisce un'azienda agricola di ortaggi con tre lavoratori a Ouahigouya, una città nel nord-est del Burkina Faso: per proteggere la fertilità del suolo ha imparato che alternare colture e piantare legumi è la soluzione.
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