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CLIMA

Il gelo primaverile spaventa le campagne e le vigne d’Italia e di Francia

Coldiretti: “il ritorno del freddo si abbatte su una natura in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che si sono risvegliate prima del solito”

I primi caldi primaverili, poi il cambio repentino delle temperatura, e come accade da anni, le cronache si riempiono di allarmi sulle gelate che mettono in apprensione agricoltori e viticoltori. E questo 2023 non fa eccezione. “Il gelo con temperature sottozero si abbatte sull’Italia dopo un inverno caldo che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21 gradi alla media storica, ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al Nord, dove ora sono scattate ventole e irrigazioni antigelo nei frutteti per salvare i raccolti”. A dirlo Coldiretti su dati Isac Cnr in riferimento all’ondata di maltempo che sta colpendo l’Italia tra nevicate, ghiaccio, temperature in picchiata sotto lo zero, pioggia e grandine. Il ritorno del freddo a oltre due settimane dall’inizio della primavera e praticamente alla vigilia di Pasqua si abbatte su una natura in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che si sono risvegliate prima del solito, ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che vengono bruciate dal gelo.
Una situazione che ha fatto entrare in funzione i ventilatori antigelo che mescolando gli strati più caldi dell’aria a 14, 15 metri sopra il terreno con quella più fredda che circonda gli alberi permettono di creare una barriera protettiva in grado di salvare i piccoli frutti in maturazione. Ma dall’assalto del gelo gli agricoltori si difendono anche usando il freddo stesso con dei vaporizzatori d’acqua che creano una patina su rami e frutticini che ghiaccia senza soffocare o bruciare la pianta proteggendola al tempo stesso dal crollo eccessivo delle temperature. E anche accendendo candele tra i vigneti, come successo a Tenuta di Trinoro, in Val d’Orcia (nelle foto).
“Dopo la grandine abbattutasi a macchia di leopardo sulle coltivazioni in fiore come peschi, albicocchi e ciliegi, arriva dunque una nuova minaccia per i raccolti sempre più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici che nell’ultimo anno hanno causato danni per oltre 6 miliardi all’agricoltura italiana. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che - conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.
Intanto, riporta il portale francese Vithispere, anche in Francia c’è allarme tra i vigneti, dopo qualche notte già con le temperature sotto zero gradi in Borgogna, Champagne e Loira, per ora senza particolare danni, anche se c’è apprensione in nel bordolese, soprattutto nelle aree di Médoc, Sauternes, dove la fase vegetativa della vite è in fase più avanzata.

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