Aver utilizzato la gastronomia come potente strumento per l’integrazione, come mezzo per dare più potere alle donne turche e siriane, per smantellare i pregiudizi, e mostrare le ricchezze dello scambio culturale: sono le motivazioni con cui la chef turca Ebru Baybara è stata nominata vincitrice del “Basque Culinary World Prize 2023”, uno dei più ambiti premi culinari del mondo. Dalla distribuzione di pasti caldi a migliaia di persone dopo il terremoto turco-siriano del 2023, alla promozione dei cereali locali, alla commercializzazione di prodotti regionali, alla gestione dei rifiuti, Ebru Baybara, spiega una nota, ha dimostrato di essere una forza della natura in campo gastronomico. Con il suo incrollabile spirito umanitario, trasforma le comunità con la professionalità gastronomica.
Originaria della Turchia, crocevia culturale tra Europa e Asia, Ebru Baybara Demir usa la sua abilità gastronomica come catalizzatore per il cambiamento sociale. Affronta importanti temi socioculturali, concentrandosi sull’integrazione multiculturale, la formazione professionale e la sostenibilità ambientale. All’indomani del devastante terremoto, la chef Baybara Demir si è resa disponibile, fornendo pasti caldi a migliaia di persone attraverso la rete “Gönül Mutfağı”. Per oltre due decenni, non si è stancata di innovare i suoi metodi per produrre cambiamenti di grande efficacia. Collaborazioni con organizzazioni internazionali, governi locali, enti pubblico-privati, cooperative locali, non ha lasciato nulla di intentato. A Mardin, città a vocazione turistica ma con scarsità di ristoranti, ha ingegnosamente unito l’arte culinaria al turismo e allo sviluppo. Incoraggiando le donne locali a utilizzare le proprie cucine nelle case storiche per per offrire ai visitatori stranieri un punto di ristoro, ha creato opportunità di lavoro, oltre a potenziare il turismo.
Il Basque Culinary World Prize (edizione n. 8) è un premio di 100.000 euro istituito dal Governo Basco e dal Basque Culinary Center, unico nel suo genere, che intende valorizzare la forza trasformativa della gastronomia, facendo conoscere storie edificanti di chef che favoriscono cambiamenti che vanno al di là della cucina. In ogni edizione, con la nomina del vincitore e con le menzioni speciali, il premio vuole stimolare la comunità globale a esplorare le diverse strade attraverso cui gli chef danno il loro contributo alla società. Nel 2022 il premio ha messo in luce l’importanza di preservare le tradizioni culinarie dell’Africa e di utilizzare la gastronomia come strumento per combattere il cambiamento climatico. L’evento di quest’anno fa parte di “Euskadi Japan 2023”, iniziativa multi settoriale che mira a dare visibilità e intensificare le relazioni tra Paesi Baschi e Giappone, e a promuovere Euskadi Basque Country nel Paese. L’obiettivo è quello di rafforzare le relazioni e generare nuovi progetti e collaborazioni in ambito istituzionale, imprenditoriale, culturale, enogastronomico e turistico.
“Sono veramente onorata e grata alla giuria che mi ha giudicata degna del Basque Culinary World Prize, considerato il premio Nobel nel mondo della gastronomia. Questo riconoscimento sottolinea l’impatto significativo del cibo e della cucina sulla vita delle persone e sulle società. Ho imparato questa lezione 25 anni fa, a Mardin, dove un gruppo di donne ha creduto in me. Da allora, il mio viaggio è dedicato a iniziative a beneficio delle persone, dell’ambiente e della società, coprendo l’intero ciclo alimentare, dalla terra al piatto e viceversa”, ha detto la chef Baybara. “Ebru è uno straordinario esempio di umanità, impegno e forza. Inoltre, il suo legame con le diverse realtà coinvolte nella gastronomia - ha commentato Joan Roca, presidente della giuria del Basque Culinary World Prize - sottolinea l’importanza della terra per come i nostri ingredienti vengono coltivati, come anche l’importanza della biodiversità quale difesa contro l’avanzata del cambiamento climatico. Il suo lavoro evidenzia come il cibo possa essere utilizzato per favorire l’integrazione di rifugiati e sfollati, e la sua capacità di generare opportunità di sviluppo. I suoi sforzi dimostrano anche il ruolo del cibo nel creare uno spazio di dialogo tra culture diverse e persino in conflitto. Negli ultimi vent’anni il lavoro di Ebru ha dato risposte a questi temi, dimostrando in modo coerente e continuo quanto la connessione, la collaborazione e le sinergie siano centrali nell’affrontare i problemi collettivi”.
Oltre a Ebru, la Giuria del premio segnala l’attività di due chef, attribuendo speciali riconoscimenti a Nicole Pisani (Regno Unito) con la sua dedizione alla difesa dei vulnerabili e per l’approccio innovativo alla ristorazione scolastica, attraverso la visionaria iniziativa “Chefs in Schools”, in cui utilizzando coinvolgenti esperienze culinarie, orti e i suoi famosi libri di cucina, dà preminenza ai bambini cambiando il modo in cui vedono il cibo; e ad Heidi Bjerkan (Norvegia) per l’integrazione di approcci sostenibili, tra cui il sistema alimentare circolare realizzato nel suo ristorante Credo, e la sua iniziativa visionaria Vippa, piattaforma per aspiranti imprenditori, volta in particolare agli immigrati e ai giovani norvegesi.
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