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TUTELA DEL TERRITORIO

Il verde pubblico italiano sempre più malato. Per il clima, ma anche per errori di gestione

L’allarme lanciato da Confagricoltura: “le amministrazioni devono investirci. Non è un costo, ma un’opportunità sociale, ambientale ed economica”
Confagricoltura, VERDE PUBBLICO, Non Solo Vino
Uno scorcio di Villa Borghese a Roma, polmone verde della Città Eterna

Il cambiamento climatico che porta anche in Italia eventi sempre più estremi, di tipo quasi tropicale, tra periodi di forte caldo e siccitosi che si alternano a temporali di grande intensità, grandinate fortissime e non solo, non danneggiano, in maniera sempre più pesante, “solo” l’agricoltura. Ma anche il verde pubblico in strade e parchi, che sono elementi fondamentali per la qualità della vita, nelle grandi città come nei piccoli borghi. Ma guardando solo agli ultimi giorni, a Milano sono caduti alberi enormi, non solo lungo le strade, ma anche nei parchi; in Emilia-Romagna l’acqua stagnante ha danneggiato irrimediabilmente frutteti e verde pubblico. Anche al Sud si sono verificati fenomeni estremi, aggravati dai numerosi incendi. Nessuna area d’Italia è realmente al sicuro. “Il 2023 sarà ricordato come un anno nefasto per il territorio italiano e per l’agricoltura. In questi mesi estivi sono molteplici gli episodi di grandinate, raffiche di vento, bombe d’acqua e trombe d’aria. Tutto questo ha danneggiato abitazioni, strade, coltivazioni, e fatto nuovamente emergere le criticità del verde pubblico”, è l’allarme rilanciato da Confagricoltura. Una situazione che “ci porta nuovamente a lanciare un grido d’allarme sul verde pubblico - afferma Luca De Michelis, presidente Fnp Florovivaismo di Confagricoltura - purtroppo gestito molto male da decenni. Si dà per scontato che alberi alti venti metri, magari piantati all’inizio del secolo scorso, e che in questi anni hanno subito trattamenti indegni, possano resistere alla furia delle intemperie sempre più eccezionali. Potature discutibili, tagli delle radici per il passaggio di condotte, tubature, fibre ottiche minano la stabilità di alberi anche ad alto fusto, causandone la caduta in occasione di eventi climatici straordinari. Occorre una seria riflessione per scongiurare che questo si ripeta e per evitare nuove piantumazioni nelle stesse condizioni”.
Un problema, come spesso accade in Italia, che non nasce oggi. “Al Tavolo del Florovivaismo del Ministero dell’Agricoltura, la Confagricoltura - ricorda De Michelis - partecipò alla stesura del piano di sviluppo di settore 2010/2012, evidenziando già allora alcune di queste criticità e chiedendo di intervenire per evitare che la situazione peggiorasse. Le città italiane hanno bisogno di un’urgente riqualificazione e ampliamento del verde pubblico, sia per i cittadini che per il turismo, in crescita in molte regioni. A riguardo - ricorda il presidente della Fnp Florovivaismo di Confagricoltura - nel “Libro Bianco del Verde”, la pubblicazione, edita per il secondo anno insieme ad Assoverde, fa il punto sullo stato di salute del comparto, illustrando l’utilità e le buone pratiche nella gestione del patrimonio verde nelle nostre città. È importante che le amministrazioni pubbliche si impegnino a promuovere lo sviluppo e il mantenimento del verde urbano. Non è un costo - conclude - ma una grande opportunità da sviluppare in relazione alle diverse funzioni che svolge sotto i diversi aspetti: sociali, ambientali, economici e per la salute dei cittadini”.

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