La terza forza vitivinicola mondiale, la Spagna, chiude il primo semestre 2023 in leggera crescita sul fronte delle esportazioni, con un giro d’affari sui mercati esteri di 1,45 miliardi di euro (+1,3% sullo stesso periodo 2022), per 1,02 miliardi di litri di vino esportati (-0,3%). A livello di prodotti, come raccontano i dati Oemv - Observatorio Espanol del Mercado del Vino, spicca la performance negativa dei vini a Denominazione di Origine, che perdono il 7% a volume, fatturando 15 milioni di euro in meno. Male anche le spedizioni di vino sfuso: -3,3% a valore e -0,9% a volume. Al contrario, spiccano in positivo l’andamento dei monovarietali imbottigliati, che superano in valore gli Igp, degli spumanti (229 milioni di euro di giro d’affari, +2,5%), dei bag-in-box (42,3 milioni di euro, +24%) e dei vini liquorosi (28,2 milioni di euro, +17,3%).
Le due destinazioni principali per il vino spagnolo imbottigliato, per giro d’affari, sono gli Stati Uniti, con 130 milioni di euro di spedizioni (-1,9%), e la Gran Bretagna, a 127 milioni di euro (+14,3%). Sul terzo gradino del podio la Germania, stabilmente a 91 milioni di euro (+0,2%), seguita dalla Svizzera, con 64 milioni di euro di vino spagnolo in bottiglia importati nel primo semestre 2023 (-2,2%), ed i Paesi Bassi, con 52 milioni di euro (+1,2%). Nella top vive dei mercati d’elezione del vino sfuso spagnolo ci sono invece Francia (186 milioni di litri, -4,4%), Germania (154 milioni di litri, +20,3%), Portogallo (80 milioni di litri, +25,2%), Italia (34 milioni di litri, -50,1%) e Costa d’Avorio (28 milioni di litri, +80,4%).
Nei 12 mesi (luglio 2022 - giugno 2023) il fatturato delle esportazioni di vino spagnolo si mantiene ampiamente in territorio positivo, con una crescita del 2%, a 3,44 miliardi di euro, leggermente inferiore al record registrato a marzo (3,51 miliardi di euro). A volume, invece, il calo è stato evidente: -8,5%, a quota 2,68 miliardi di litri di vino spediti nel periodo. A valore l’imbottigliato rappresenta il 72% del fatturato, lo sfuso il 15%, mosti e vini aromatizzati il 13%. La voce più rilevante è quella dei vini fermi a Denominazione di Origine (1,3 miliardi di euro), seguiti dagli spumanti (506,3 milioni di euro), dai vini fermi senza Denominazione di Origine (503,7 milioni di euro), e dai vini in bag-in-box (81,6 milioni di euro).
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