Leggero, versatile, nutriente, ricco di varietà. Il riso è certamente uno degli alimenti più amati dagli italiani che però non si sentono “appagati” del tutto. Perché quello che cercano sullo scaffale del supermercato non è solo il prodotto ma anche più suggerimenti per ricette facili e veloci, maggiore attenzione alla comunicazione del benessere e informazioni dedicate alla varietà meno note. Per quanto riguarda tipologie e consumi, risotti e insalate di riso vanno per la maggiore con il sushi che spopola tra i ragazzi. Un comparto solido che deve però rimanere al passo sia nel rapporto con il giovane consumatore, sia nelle opportunità offerte dalla ricerca scientifica e dalle Tea (Tecniche di Evoluzione Assistita). Ecco i risultati della ricerca voluta e sostenuta da Ente Nazionale Risi, insieme a Ente Fiera di Isola della Scala e Consorzio di Tutela della Igp Riso Nano Vialone Veronese . La presentazione è avvenuta oggi al Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna (Pavia). In Lombardia sono, dunque, andati in scena gli Stati Generali del Consumo di Riso in Italia alla presenza dell’intera filiera, dai produttori alle aziende, consumatori ed esperti che si sono confrontati sulle abitudini alimentari e sulle nuove frontiere di ricerca tecnologica con un focus specifico sulle Tea. Una “occasione per comprendere le attuali dinamiche e le richieste dei consumatori, intercettare i trend per i produttori del riso permettendoci di pensare al futuro in modo strategico e consapevole” ha sottolineato Paolo Carrà, presidente Ente Nazionale Risi.
Cosimo Finzi, direttore AstraRicerche, e Patrizia Martello, sociologa dei Consumi e docente di Ricerca Sociale all’Università di Milano e Venezia, hanno presentato i risultati della ricerca sul consumo di riso in Italia. Un prodotto che finisce spesso sulle tavole visto che come ha spiegato Frinzi, “il 60% lo consuma almeno una volta alla settimana a casa, ma l’analisi sottolinea anche che ci sono spazi di crescita e alcuni rischi: se oggi il riso è soprattutto risotto e insalate di riso, gli italiani si mostrano interessati alla crescita del consumo di ripieni, sformati, di torte/dolci al riso, di piatti unici come la paella o come la tiella riso patate e cozze. Tra i giovani spopolano le preparazioni orientali, soprattutto sushi. I concittadini si aspettano un “di più” da parte delle marche : non tanto una riduzione del prezzo o risi con tempi di cottura ridotti, bensì suggerimenti per ricette originali e la diffusione della conoscenza di varietà di riso meno note”.
Per le tendenze di consumo, la sociologa Patrizia Martello ha detto che “i trend del benessere sono tutti in crescita, sia quelli del benessere psico-fisico delle persone sia in relazione al pianeta. Un ruolo decisivo che le marche del mondo alimentare possono e devono assumersi è informare di più e meglio, cioè con più accuratezza e trasparenza per stimolare il consumo consapevole, influenzando le scelte dei consumatori partendo dalla conoscenza, senza trascurare la dimensione del gusto. C’è uno spazio “educativo” potenziale molto grande, soprattutto per il mondo del riso. L’informazione va ripensata, progettata e comunicata con maggiore incisività creativa. Dalle etichette climatiche con nuovi indicatori dell’impronta alimentare, a nuovi format di retail, alla tracciabilità alimentare digitale, fino alla nutraceutica funzionale alla longevità, il riso italiano può credibilmente costruire un proprio solido protagonismo nella scena del food con un posizionamento narrativo di promotore leader di una nuova cultura alimentare”.
La seconda parte del talk è stata dedicata alle Tea, le Tecniche di Evoluzione Assistita, e alla relativa proposta legislativa della Commissione Europea; un focus sulle prospettive del comparto grazie anche alle nuove biotecnologie sviluppate allo scopo di rendere le piante coltivate più resistenti a parassiti e siccità. “Le Tea, mediante mirate modifiche del genoma permettono di ottenere piante che rispondano a problematiche agricole attuali - ha spiegato Chiara Cattaneo, ricercatrice del Laboratorio di Biologia Molecolare del Centro Ricerche sul Riso - fronteggiando cambiamenti climatici, malattie, pesticidi ed erbicidi con una drastica riduzione dei tempi rispetto al miglioramento genetico classico. A luglio la Commissione Europea ha proposto un regolamento ad hoc per consentirne un’immissione sul mercato più rapida rispetto agli Ogm (Direttiva 2001/18/CE), in quanto tecnologie in linea con la strategia Farm to Fork”.
Tecniche di Evoluzione Assistita che, per Vittoria Brambilla, ricercatrice in Botanica Generale al Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali all’Università̀ di Milano, “sono un nuovo strumento per fare miglioramento genetico in tempi molto brevi, che permette di ottenere piante migliorate ma simili a quelle che potrebbero originarsi in natura. Si basano su una profonda conoscenza del dna delle piante, oggi disponibile grazie ai progressi della ricerca scientifica, e sul riso hanno dimostrato enorme efficacia. Da dieci anni gli scienziati producono piante di riso Tea, ma finora non ci sono state sperimentazioni in campo. Il quadro normativo potrebbe permetterne le prime nella stagione 2024”.
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