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ATTUALITÀ

Semaforo verde per le pere italiane in Cina, importazioni al via

Coldiretti e Filiera Italia parlano di “risultato storico”. Il raccolto made in Italy è stimato quest’anno in meno di 200.000 tonnellate
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Pere nella foto di Lovelli Fuad su Unsplash

Arriva il via libera alle pere italiane in Cina. Le spedizioni dei primi container sono attese a breve dopo i risultati positivi delle ultime ispezioni condotte dalle autorità di Pechino dopo il Comitato Governativo Italia Cina. A renderlo noto sono Coldiretti e Filiera Italia, che esprimono apprezzamento per gli importanti risultati raggiunti attribuendoli al Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e agli sforzi del Ministro della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida. Un annuncio che è stato dato a Fruit Attraction, l’appuntamento internazionale di settore di scena a Madrid, con la partecipazione del presidente Coldiretti Ettore Prandini e dell’ad Filiera Italia Luigi Scordamaglia.
Il superamento di queste barriere fitosanitarie e l’apertura di mercati come la Cina è sempre stato un obiettivo prioritario fondamentale per la valorizzazione della produzione made in Italy per Coldiretti e Filiera Italia “ma è importante che queste aperture debbano essere sempre più gestite in futuro, a livello comunitario, da parte della Commissione che tratta per tutti evitando che interventi selettivi di singoli Stati finiscano col trasformarsi in elementi di concorrenza tra Paesi dello stesso mercato unico europeo”. Coldiretti e Filiera Italia parlano di “risultato storico frutto di una lunga ed impegnativa attività negoziale intrapresa dal 2017 che è stata portata a termine grazie all’impegno del Servizio Fitosanitario Nazionale in stretta collaborazione con gli operatori del settore e le rappresentanze diplomatiche dei due Paesi, sfruttando tutti gli strumenti che la tecnologia dell’informazione ha reso disponibili in questi ultimi anni per realizzare la visita tecnica in loco”.
Dunque, un passaggio importante per l’apertura di questo importante mercato ad un prodotto di punta del comparto agricolo nazionale e, in particolare, dell’Emilia-Romagna, regione duramente colpita dall’alluvione e che rappresenta la principale area di produzione di pere in Italia, con prodotti che possono fregiarsi del marchio di Indicazione Geografica Protetta (Igp). Viene ritenuto fondamentale ripristinare e rilanciare il potenziale produttivo pericolo italiano, messo in grossa difficoltà negli ultimi anni da cimice asiatica, maculatura bruna, cambiamenti climatici e alluvioni. Il raccolto made in Italy è stimato quest’anno in meno di 200.000 tonnellate di buona qualità con una ampia gamma di varietà.
Coldiretti e Filiera Italia spiegano che “la conclusione del negoziato pone fine ad una anomalia con le pere cinesi Nashi che, da tempo, arrivano regolarmente nel nostro Paese, ma consente anche di iniziare a parlare di mele, perché i cinesi affrontano un dossier alla volta”.

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