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BUSINESS E TERRITORIO

“Buy Food Toscana” 2023: la Toscana, regina dei prodotti Dop e Igp, e aperta al mondo

Buyer da tutto il mondo per conoscere le eccellenze toscane, che valgono 3,6 miliardi di euro alla produzione (e 3 all’export)

La Toscana, regione esportatrice “ante litteram”, già dai temi dei Medici, e terra di grandi eccellenze enogastronomiche “certificate”. Come il Panforte di Siena e l’Agnello del Centro Italia, che celebrano due lustri dal prestigioso conferimento del marchio di Indicazione Geografica Protetta. Ancora, il Vitellone bianco dell’Appennino Centrale festeggia un quarto di secolo da Igp insieme alla denominazione Olio Evo Toscano Igp, che si conferma campione nella Dop Economy della Toscana, uno dei prodotti che contribuisce maggiormente al valore della produzione in compagnia di Cantucci Toscani Igp, Prosciutto Toscano Dop, Pecorino Toscano Dop e Finocchiona Igp. E con tante eccellenze, cresce il valore dell’agricoltura made in Tuscany (+17% su base annua), e sale l’export della prima regione d’Italia per prodotti Ig ed incidenza di superficie biologica (37%): anniversari, numeri e assaggi al centro di “Buy Food Toscana”, vetrina internazionale dei prodotti agroalimentari a indicazione geografica che ogni anno, grazie all’investimento della Regione Toscana, attrae buyer da tutto il mondo per allacciare rapporti commerciali direttamente con i produttori di eccellenze toscani. Come successo, nei giorni scorsi, quando a Firenze si sono incontrati 68 produttori certificati Dop, Igp, Agriqualità, Prodotti di Montagna, Biologico e Pat, e più di 50 compratori già interessati. E dove si è discusso di dati e prospettive, nella talk, a Palazzo degli Affari, con la partecipazione di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, vicepresidente e assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana, Roberto Scalacci, direttore Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione Toscana, Massimo Manetti, presidente PromoFirenze, Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana, Paolo De Castro, membro effettivo della Commissione per Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, ha voluto essere presente con un video messaggio. Ad illustrare il report sull’economia Dop e Igp della Toscana Fabio del Bravo, Dirigente della Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di Ismea, ed ancora con il professor Giovanni Belletti del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Firenze, che ha parlato di valorizzazione sostenibile dei prodotti Dop/Igp tra azione collettiva e ruolo dei consorzi, insieme ai presidenti dei Consorzi Fabrizio Filippi (Consorzio per la tutela dell’Olio Toscano Igp), Carlo Santarelli (Consorzio tutela Pecorino Toscano Dop), Stefano Mengoli (Consorzio tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp), Daniele Scapigliati (AssoCantuccini Consorzio per la tutela dei Cantuccini Toscani Igp), Alessandro Iacomoni (Consorzio di tutela della Finocchiona Igp), oltre a Barbara Maffei, rappresentante del Comitato Promotore Farina di Castagne della Lunigiana.
Intanto, la Toscana conferma l’attenzione verso le produzioni certificate: la Regione è prima per numero di riconoscimenti, con 90 prodotti Dop e Igp tra food & wine: 32 prodotti alimentari e 58 vini. Tra le novità il riconoscimento della nuova denominazione Ciliegia di Lari Igp (ad agosto 2023), la nascita del Consorzio per la Tutela dei Cantuccini Toscani Igp (nel mese di settembre) e l’ufficializzazione di tre nuovi distretti bio (Montalbano, Chianti e Maremma), che sommati ai tre preesistenti (distretti di Fiesole, Val di Cecina e Calenzano) portano il numero complessivo a cinque, confermando la propensione per le produzioni biologiche.
Secondo la ricerca Ismea, presentata a Buy Food Toscana, la Regione Toscana vanta una superficie agricola coltivata pari a 612.576 ettari, destinata principalmente alle coltivazioni foraggere, seguite dai cereali, dalle olive da tavola e da olio e dalla vite da vino. Il valore della produzione raggiunge nel 2022 i 3,6 miliardi di euro (+17%). Crescono anche le attività secondarie di oltre il 25%, oltre la media nazionale. Il vino è il comparto decisamente più rilevante in termini di valore, seguito nell’ordine dal frumento duro, carni avicole, latte ovicaprino, carni suine e olio.
Al netto della superficie destinata a vigneti, la superficie agricola impiegata per le produzioni Dop e Igp alimentari rappresenta il 14% di quella totale regionale rimanente e il 30% se rapportata alla superficie regionale dei settori propri delle Ig. La Toscana delle Dop e Igp alimentari ha un valore, nel 2021, pari a 1.361 milioni di euro (+18,6% su base annua) grazie al lavoro di 17.777 operatori e rappresenta il 30% del valore agroalimentare regionale (mentre a livello nazionale il valore alla produzione Dop Igp ha un peso del 21% sull’agroalimentare totale) e il 79% del valore Ig del Centro Italia. Siena si afferma come prima provincia della regione, seguita da Firenze e Grosseto, e si colloca anche tra le prime 10 province italiane per impatto economico dei prodotti a Ig.
A livello di prodotti, la Toscana è la prima regione per valore alla produzione di olio Ig, seguita dalla Puglia e dalla Sicilia, con una quota del 32% sul valore nazionale del comparto, grazie al valore generato dall’olio Toscano Igp. Con 28 milioni di euro di valore alla produzione l’olio Toscano Igp rientra nella rosa dei prodotti che hanno il maggior peso nel contribuire alla produzione regionale assieme ai Cantucci Toscani Igp (37 milioni di euro), il Prosciutto Toscano Dop (33 milioni di euro), il Pecorino Toscano Dop (32 milioni di euro), il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale (17 milioni di euro) e la Finocchiona Igp (13 milioni di euro). Questi prodotti rappresentano il 90% della produzione regionale. Curiosità: segue a grande distanza il Lardo di Colonnata Igp con 3,2 milioni di valore alla produzione, ad eccezione dei primi 13 prodotti Ig in “classifica”, tutte le altre denominazioni hanno un valore inferiore a 1 milione di euro.
Ancora, guardando ai dati, a fronte di un export complessivo del settore agroalimentare pari a 3 miliardi euro, le esportazioni di food delle Ig toscane raggiunge quota 91 milioni nel 2021, con una crescita del +34% su base annua ed oltre il 70% dal 2017. Le Ig che trainano l’export sono l’Olio Toscano Igp, il Prosciutto Toscano Dop e i Cantucci Toscani Igp, per un totale complessivo pari all’86%. I principali mercati europei di destinazione delle denominazioni risultano essere la Germania e i Paesi Bassi, mentre a livello extra-Ue principalmente Usa, Regno Unito, Canada e Giappone. A livello di consumi, invece, il 2022 è stato segnato da una crescita della spesa agroalimentare inferiore all’inflazione e da un aumento della grande distribuzione rispetto alla vendita al dettaglio tradizionale. In Gdo la categoria dei formaggi Ig conferma la leadership in termini di valore venduto (41,2% sul totale), seguita dal vino (33,7%) e dai prodotti a base di carne (19,7%).
Ancora, emerge che, con 229.000 ettari di superficie agricola coltivata, la Toscana si colloca al terzo posto tra le regioni più virtuose e sul primo gradino del podio per incidenza sulla superficie agricola totale regionale (Istat, 2022). Le aziende agricole bio toscane rappresentano il 14% di quelle totali regionali, un dato che conferisce alla Toscana la leadership nazionale in questo ambito. Nel 2022, il numero di operatori in Toscana ha superato le 7.000 unità, l’8% del totale nazionale con un aumento lieve rispetto al 2021 dell’1,6%, un dato che non rispecchia il trend di crescita degli ultimi anni (+16% tra il 2020 e il 2021), ma che fa presupporre una stabilizzazione del settore.

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