Da Alain Ducasse a Oriol Castro, da Eduard Xatruch e Mateu Casañas (Disfrutar, Barcellona) a Rasmus Munk (Alchemist, Copenhagen), da René Frank (Coda, Berlino) a Malena Martinez (Mater Iniziativa, Lima), da Tomas Kalila (Mishiguene, Buenos Aires) a Mehmet Gürs e Cemre Torun (Cradle of Food), da Maksut Askar (Neolokal, Istanbul) a Bruno Verjus (Table, Parigi), passando per Shingo Gokan, accanto a Enrico Bartolini e Massimiliano Alajmo, Heinz Beck e Massimo Bottura, Enrico e Roberto Cerea e Riccardo Monco, Norbert Niederkofler e Niko Romito, Carlo Cracco e Alessandro Borghese. Sono solo alcuni dei più grandi chef e importanti personalità della gastronomia mondiale chiamati a raccolta da “Identità Milano” 2024, il Congresso internazionale di alta cucina, pasticceria, mixology e servizio di sala, primo in Italia e tra i più prestigiosi al mondo, fondato da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, che torna, dal 9 all’11 marzo, all’Allianz MiCo di Milano, con l’edizione n. 19 dedicata al tema “Non esiste innovazione senza disobbedienza: la rivoluzione oggi” (e con il Raviolo alle erbe amare e rapa bianca della chef Antonia Klugmann, piatto-simbolo) per indagare la forza innovativa della cucina come strumento per cambiare le regole, scegliere nuove direzioni, senza più chiedersi da dove nasca l’abitudine, bensì la novità.
Ancora rivoluzione, fortissimamente rivoluzione ma muovendo da tutt’altri presupposti rispetto al tema di “Identità Golose” 2023 (“Signore e signori, la rivoluzione è servita, ndr). Quest’anno, infatti, il Congresso internazionale conferma il proprio impegno nell’offrire uno spazio alle idee e ai dibattiti che coinvolgono grandi chef, pizzaioli, mixologist, maestri dell’ospitalità, artigiani, produttori, ma anche esponenti del mondo della cultura, dell’economia e della televisione, chiamati a confrontarsi con la realtà che ci circonda e a diventarne parte attiva. L’obiettivo? Abbandonare l’atteggiamento passivo di subire gli eventi per affrontarli direttamente in ogni ambito della ristorazione, dalla sala alla cucina, dai rapporti umani e professionali alle nuove modalità di organizzazione e comunicazione, fino alla gestione della carta dei vini e del commercio online. “Identità Milano” 2024 si presenta come un invito a riscrivere le regole, ipotizzare scenari alternativi, scartare a un lato del cammino per vedere se scaturiscono fattori positivi. Entrare in un altro film, il più possibile inedito. E lo fa anche con novità e sorprese, come la presentazione dell’edizione n. 3 di “Bollicine del mondo”, la Guida firmata da Paolo Marchi e Cinzia Benzi dedicata all’esplorazione della migliore spumantistica internazionale, massima espressione di convivialità e di viaggio; “Identità Libri”, una nuova sezione rivolta alla presentazione di libri dedicati al cibo; “Speciale Ospitalità”incentrata sul mondo dell’hospitality con talk show e protagonisti della scena dell’hôtellerie internazionale. E ancora, una lounge dedicata alla colazione all’italiana curata da 1895 Coffee Designers by Lavazza, una collaborazione speciale con il Perù e numerosi eventi con la pizza ed i cocktail d’autore. Forti delle passate edizioni restano invece le sezioni dedicate al Formaggio, Identità di Pizza, Identità di Pasta, Identità Dolce, Golosi di Identità, una sezione promossa da Fondazione Cotarella per parlare di territorio, salute, formazione e disturbi alimentari, Identità di Pesce, Identità Vegetali e Identità Cocktail. E tutte cercheranno di rispondere alla stessa domanda: “se una tradizione nasce da una novità, una novità da dove nasce?”.
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