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SCENARI

Entro il 2030 tutte le filiere delle Ig ed i rispettivi Consorzi saranno 100% sostenibili

Origin Italia aderisce alla strategia di sostenibilità Fao. Cesare Baldrighi: “percorso che certifica quello che è già un valore aggiunto”

Un nuovo passo avanti all’insegna della sostenibilità per un comparto che, parliamo della Dop Economy italiana, ha superato i 20 miliardi di euro di valore alla produzione confermandosi presidio della qualità dell’agroalimentare made in Italy. E adesso arriva una vera e propria svolta per le Indicazioni Geografiche italiane che si candidano a scrivere una nuova pagina del made in Italy, dopo aver contribuito, a partire dagli anni Novanta ad oggi, all’affermazione della cosiddetta Dop Economy in tutto il mondo. Con l’approvazione dell’assemblea (andata in scena, nei giorni scorsi, in Sardegna, a Villasimius), i Consorzi di tutela italiani, in rappresentanza di un settore che vale 8 miliardi di euro e conta 80.000 imprese, si apprestano, così, a seguire un percorso virtuoso sulla sostenibilità aderendo alla Strategia della Fao che ha messo a punto, in collaborazione con Origin Mondo, una vera e propria road map per facilitare a livello globale l’introduzione di ulteriori criteri di sostenibilità nelle filiere di qualità territoriali.
La Strategia di Sostenibilità per le Indicazioni Geografiche (Ssgi) proposta da Fao e Origin, è frutto di un lavoro scientifico avviato nel 2016, per la definizione di un tool di oltre 440 indicatori utilizzabili dai sistemi produttivi per valutare e monitorare lo sviluppo sostenibile delle Ig e il loro impatto sull’ambiente e le comunità locali. A partire da questo quadro di riferimento, Origin Italia ha definito una roadmap strutturata in sei passaggi chiave, da sviluppare con la collaborazione operativa dei Consorzi di tutela e delle imprese. Un progetto che si basa su un solido quadro scientifico per analizzare il sistema delle filiere produttive italiane, definire una sintesi delle priorità e fornire un modello condiviso per la valutazione e l’implementazione della sostenibilità nell’agroalimentare made in Italy Dop e Igp entro il 2030.
“Questo ambizioso percorso, che anche Origin Italia sta portando avanti con la Fao, mira a certificare quello che in gran parte è già un valore aggiunto dei prodotti Dop e Igp, ovvero il loro insito ruolo di rendere sostenibili i territori d’origine - ha spiegato il presidente Origin Italia, Cesare Baldrighi - la necessità di andare verso un modello di sostenibilità condiviso e certificabile ci aiuta a evidenziare due elementi da sempre presenti nel mondo delle Ig, il forte legame con il territorio, quindi l’aspetto della sostenibilità sociale, perché difendiamo una cultura, un modo di operare, e nello stesso tempo valorizziamo la forte incidenza economica che i prodotti Dop e Igp hanno in zone spesso marginali rispetto ai grandi centri produttivi”.
Nell’assemblea sono stati eletti anche i nuovi rappresentanti del Consiglio di Origin Italia, in rappresentanza dei 79 Consorzi di tutela e delle rispettive filiere: Cesare Baldrighi (Origin Italia), Riccardo Deserti (Parmigiano Reggiano), Stefano Fanti (Prosciutto di Parma), Stefano Fontana (Gorgonzola), Mario Emilio Cichetti (Prosciutto di San Daniele), Federico Desimoni (Aceto Balsamico di Modena), Elena Albertini (Arancia Rossa di Sicilia), Alessandro Mazzette (Agnello di Sardegna), Fabrizio Filippi (Olio Toscano), Luca Zaglio (Mela Val di Non), Pier Maria Saccani (Mozzarella di Bufala Campana), Maria Viola Bonafini (Olio Garda) e Francesco Mennea (Burrata di Andria). Sono invitati permanenti Stefano Berni (Grana Padano), Gianluca Pierangelini (Afidop) e Flavio Innocenzi (Asiago).

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