Dopo un negoziato serrato, durato quasi sei mesi, caratterizzato da incertezze legate all’andamento degli indicatori di riferimento, Confagricoltura ha rinnovato i termini del Contratto collettivo di lavoro per quadri e impiegati del settore agricolo, scaduto il 31 dicembre 2023. L’intesa è stata sottoscritta, oggi, a Roma, a Palazzo della Valle, ed è valida per il quadriennio 2024-2027. L’aumento contrattuale è stato definito - complessivamente, nel 6,9% delle retribuzioni in vigore al 31 dicembre 2023 - in due tranche con decorrenza il 1 aprile 2024 (5%) e il 1 gennaio 2025 (1,9%), in linea con gli indicatori.
“Un segnale di attenzione e responsabilità verso una categoria di lavoratori particolarmente qualificati e che rivestono ruoli di rilievo nelle imprese agricole”, spiega Confagricoltura.
Dal punto di vista normativo, è stato disciplinato anche il lavoro a termine con la previsione di specifiche causali e sono state introdotte figure professionali meglio rispondenti alle nuove esigenze delle imprese agricole: più moderne e strutturate.
È stato introdotto anche un articolo relativo al lavoro agile, finalizzato a favorire l’utilizzo di questa innovativa modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, che può aiutare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e sviluppare la cultura del lavoro per obiettivi. Un’attenzione particolare, sottolinea Confagricoltura, è stata dedicata alla previdenza complementare, nell’ottica di garantire a una platea sempre più ampia di lavoratori il secondo pilastro previdenziale.
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