La povertà assoluta in Italia interessa quasi 5,7 milioni di persone, quasi un decimo della popolazione: il lavoro povero e intermittente dilaga, con salari bassi e contratti atipici che impediscono una vita dignitosa. I giovani e le famiglie con figli sono le fasce più vulnerabili. Il disagio abitativo rappresenta un’emergenza, con famiglie senza casa o in condizioni abitative inadeguate. L’accesso all’istruzione e alle nuove tecnologie diventa un miraggio per fasce sempre più ampie della popolazione, alimentando le disuguaglianze. É quanto emerge dal Rapporto su povertà ed esclusione sociale appena pubblicato da Caritas Italiana, intitolato “Fili d’erba nelle crepe. Risposte di speranza”, in occasione della Giornata mondiale dei Poveri, che si celebrerà domenica 17 novembre. Secondo i dati, le persone accompagnate nel 2023 dai servizi Caritas sono state 269.689: dal 2015 a oggi il loro numero è cresciuto del 41,6%. Se si guarda alla cittadinanza, non si colgono particolari differenze tra italiani e stranieri: dal 2015 ad oggi il numero delle persone di cittadinanza italiana assistite dalla Caritas è salito del 38%, quello dei non italiani poco di più, +40%.
Mentre la povertà assoluta continua a essere su livelli record, vari e multiformi fenomeni di disagio sociale si affacciano sul panorama italiano. Alcuni sono di vecchia data ma continuano a colpire in modo particolarmente allarmante: si pensi ai problemi legati all’abitazione, un diritto da tempo negato a tante persone e famiglie, su più livelli di gravità. In altri casi, le problematiche si intrecciano ad una incompiuta o inadeguata implementazione delle risposte istituzionali. È il caso degli ostacoli che impediscono l’accesso alle misure alternative al carcere o delle barriere che limitano la fruizione delle misure di reddito minimo introdotte negli ultimi anni.
Eppure, nonostante le criticità che sfaldano il nostro vissuto quotidiano, si intravvedono nelle crepe dei “fili d’erba verde”, ovvero dei segni di speranza, come le tante risposte, opere e servizi messi in campo dalla comunità ecclesiale, dalla società civile, dall’associazionismo e dal volontariato.
“Attraverso il Rapporto - sottolinea Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana - non vogliamo offrire solo una fotografia della povertà in Italia, ma intendiamo rilanciare l’invito a guardare oltre le cifre per riconoscere l’umanità ferita che vibra dietro ogni numero. Di fronte a questa emergenza Caritas Italiana sceglie di farsi portavoce di una risposta coraggiosa e profetica. Una rete di accoglienza e di sostegno si estende in maniera capillare sul territorio nazionale: centri di ascolto, mense, dormitori e case di accoglienza diventano avamposti di una Chiesa che si fa “casa di carità”, aperta a tutti, senza distinzioni. Ma non può essere questa l’unica risposta possibile. Il Vangelo ci chiede di dare da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, di vestire chi è nudo, visitare chi è in carcere, ma soprattutto di riconoscere nelle esistenze dei nostri fratelli più piccoli il profilo di Dio che ci chiede di guardare il mondo con gli occhi dei più poveri, di osare nuovi cammini e percorrere, accanto alle persone più fragili, strade inesplorate”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024