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COCKTAIL

Dal recupero degli spazi urbani ai “multiconcept bar”, i 6 trend della mixology per il 2025 

Il mixologist internazionale e autore Mattia Pastori delinea le tendenze del futuro, tra sostenibilità, ingredienti locali e un ritorno alle origini
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Il Messico influenza la mixology nel 2025 (ph: “Handshake Speakeasy” a Città del Messico)

Dalla celebrazione del territorio, con l’utilizzo di ingredienti locali e il recupero di spazi urbani, ai “multiconcept bar”; dall’ascesa dei 50/50 al ritorno dei grandi classici; dai Savoury, ovvero i cocktail salati, all’influenza del Messico: sono questi i 6 trend da tenere d’occhio nel 2025 nel settore della mixology, secondo Mattia Pastori, mixologist di livello internazionale e autore del libro “Figlio del bar”. Le nuove tendenze promettono di unire tradizione e modernità, delineando un panorama in perenne trasformazione: “in un momento in cui la mixology è evoluzione ed è importante prendere consapevolezza di questa arte per tracciarne nuove direzioni, ho pensato fosse importante esplorare il passato, il presente e il futuro del beverage, offrendo gli strumenti per comprendere le trasformazioni in corso” afferma Mattia Pastori, fondatore di Nonsolococktails, la prima agenzia italiana di servizi beverage integrati. Secondo Pastori, nel 2025 la mixology punta a celebrare il territorio, con un focus su ingredienti freschi e stagionali, privilegiando la sostenibilità ambientale ed il recupero delle risorse locali. I bartender riscopriranno erbe selvatiche, varietà autoctone e prodotti tipici, creando esperienze che celebrano la biodiversità e il patrimonio culturale locale. Inoltre, ci sarà una crescente attenzione al recupero di spazi urbani e locali storici, trasformati in nuovi luoghi di incontro, dove il cocktail diventa un mezzo per rivitalizzare la zona e connettere le persone al territorio, rendendo ogni drink non solo un piacere, ma anche un atto di responsabilità e appartenenza. Il prossimo anno saranno sempre più di tendenza i “multiconcept bar”, ovvero spazi multifunzionali in cui diverse esperienze si intrecciano per soddisfare le esigenze di una clientela variegata. Proprio come le discoteche di una volta, che offrivano sale con generi musicali differenti, oggi questi locali sono veri e propri hub di socialità, formazione e innovazione. Tra questi nuovi format ci sono, tra gli altri “Handshake Speakeasy” a Città del Messico - eletto Miglior Bar del Mondo secondo la classifica “The World’s Best Bar 2024” - con la sua scuola-community per bartender; “Bar Leone” ad Hong Kong, che integra cocktail, caffè e piatti gourmet per un’offerta continuativa; “Sips”, a Barcellona, che combina un bar principale con un laboratorio nel retro-bottega, e “Drink Kong£ a Roma, che propone atmosfere diversificate tra una Private Drinking Room e l’esperienza craft offerta dal locale accanto.
Mattia Pastori rileva anche l’ascesa del cosiddetti 50/50, ovvero cocktail che offrono semplicità e bilanciamento perfetto. Nati come semplici shot a New York per opera del bartender Damon Boelte, diventano una vera e propria categoria simbolo di semplicità ed equilibrio. L’unione in parti uguali di un amaro e un distillato o liquore ad alta gradazione alcolica offre nuove possibilità di sperimentazione sia per i professionisti che per gli appassionati. Una tendenza all’insegna della purezza e della perfezione del bilanciamento che include combinazioni come il Ferrari (Fernet Branca e Campari), il Mezcaletti (Mezcal e Amaro Meletti), il Maserati (Amaro Ramazzotti e Mezcal) e il M&M (Mezcal e Montenegro).
Ma tornano in auge anche i grandi classici, riportando l'attenzione su drink che hanno fatto la storia della mixology. Dai Daiquiri ai Long Island, rivisitati in chiave moderna e personalizzata, le drink list vedranno un ritorno alle origini, un revival sostenuto dall’influenza di classifiche internazionali e autorevoli, come quelle di Drinks International, Spirits Business e Diffords Guide, che hanno contribuito a mantenere vivi questi classici senza tempo. Tra le nuove tendenze ci sono i Savoury, ovvero i cocktail dai sapori salati, che si avventurano oltre le tradizionali note dolci e acide. L’uso crescente di ingredienti come brodi, parmigiano e salse (soia, miso) e distillati salati, come Gin arricchiti con acqua di mare o erbe come la salicornia, sta dando vita a drink che sfidano le aspettative. Infine, grande influenza avrà la cultura del Messico: il Paese sudamericano sta conquistando la scena globale non solo con i suoi distillati iconici, come tequila e mezcal, ma anche attraverso i cocktail tradizionali, tra cui Paloma e Margarita, che stanno vivendo una vera e propria esplosione di popolarità. La consacrazione di un bar messicano, il leggendario “Handshake Speakeasy", come il migliore al mondo, sottolinea l’influenza crescente di questo Paese, che porta con sé non solo i suoi distillati, ma un’intera esperienza immersiva e coinvolgente tra presentazione dei drink e atmosfera nei locali.

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