Pensare che i vini bianchi non possano essere consumati dopo qualche anno è un tabù ormai sfatato. Anzi, sono sempre più le aziende che investono in etichette non più di pronta beva. Lo fanno anche le cooperative come quella grossetana, la Cantina Vignaioli di Scansano - 170 soci per 700 ettari di vigneto - che esce sul mercato con il suo primo Vermentino Superiore, annata 2023, il San Bruzio. Siamo a Magliano, su vigneti poco distanti dai resti del monastero di San Bruzio, dove si dice che riposi il Destino, la cui vista però è negata ai non puri di cuore. Un’uva, quella Vermentino, che sta vivendo un periodo d’oro in Toscana - ma non solo - e che sa fare del tempo un ottimo alleato. La cantina cooperativa aveva già avuto riscontri positivi sul Vermentino Vigna Fiorini che, a distanza di qualche anno, ha mostrato un’ottima evoluzione. Tocca oggi al San Bruzio, 100 per cento Vermentino, solo acciaio e 24 ore di macerazione sulle bucce. Una parte della vendemmia viene svolta a maturazione regolare, un’altra rimane in pianta a surmaturare per circa tre settimane. Nulla impedisce di berlo subito, ma vale la pena aspettare dai due ai tre anni. Ha un naso di agrume, mandorla e roccia, a cui fa seguito una bocca altrettanto agrumata che accelera la salivazione. Ha una chiusura che richiama il bosso e l’erba sfalciata, un profumo balsamico e di salicornia che richiama un mare non tanto lontano da Magliano.
(Francesca Ciancio)
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