Di fronte alla crescente retorica anti-alcol, l’argentina Laura Catena, medico laureato ad Harvard e Stanford e viticoltrice di quarta generazione nella sua azienda Bodega Catena Zapata, tra le più importanti di Argentina, torna a sottolineare l’importanza di difendere il ruolo del vino nella società. Esprimendo la sua crescente frustrazione verso l’idea che il consumo di alcol in qualsiasi quantità sia considerato un pericolo per la salute, e sostenendo che un consumo moderato genera un piacere da salvaguardare. Alla luce dell’attuale concezione diffusa del rischio per la salute fin dal primo bicchiere di vino, Laura Catena si mobilita, dunque, per lottare contro quelle che vengono definite “false informazioni e affermazioni che prendono di mira le bevande alcoliche in generale e la bottiglia di vino in particolare” (anche con il suo sito “In defense of wine” - “In difesa del vino”). Lo riporta la rivista on line francese Vitisphere, in un articolo intitolato “La comparaison du vin avec la cigarette n’est pas juste pour la santé” - “Paragonare il vino con la sigaretta non è giusto per la salute”.
“Mi dà fastidio sentire che fumare una sigaretta non è diverso dal bere vino in termini di salute”, dice Laura Catena, che si avvale di uno studio di Jama Network (rivista medica mensile ad accesso libero pubblicata dall’American Medical Association) dove si evince che “il rischio di mortalità aumenta del 50% da 1 a 4 sigarette fumate al giorno, mentre a 1-2 bicchieri di alcol al giorno si ha un effetto positivo sull’aspettativa di vita”. “Il paragone tra vino e sigarette non è giusto. È ridicolo”, insiste Laura Catena. In particolare, Catena critica l’Organizzazione Mondiale della Sanità per non prendere in considerazione evidenze scientifiche affidabili che, secondo una ricerca pubblicata su “The Lancet” nel 2022, dimostrerebbero alcuni benefici cardiovascolari associati a un consumo moderato di alcol tra gli over 40.
In altre parole, il messaggio “nessun livello sicuro” per quanto riguarda il consumo di alcol non è vero, secondo Catena. In questo quadro, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente promosso l’idea di etichette ben visibili, con avvisi sanitari, per sensibilizzare sui rischi per la salute legati al consumo di alcol, dove, però, parla di consumo e mai di abuso.
Tra i numerosi studi che dimostrano che i consumatori moderati di vino (non più di 2 bicchieri al giorno per gli uomini e 1 bicchiere al giorno per le donne) - riporta ancora alla rivista on line francese Vitisphere - Laura Catena segnala quello pubblicato a fine 2024 dall’American Academy of Sciences & Health che conclude che questo stile di vita “riduce la mortalità cardiaca del 20%, un beneficio molto importante, e aumenta del 10% il rischio di cancro al seno da solo, che rimane un rischio ma relativo e meno comune delle malattie cardiache. Non dico che non ci sia rischio di cancro, ma è minimo per un consumo moderato, mentre il guadagno è maggiore per le malattie cardiovascolari”.
Difendendo la libertà di consumare o non consumare alcolici, Laura Catena protesta contro il discorso igienista che stigmatizza qualsiasi bicchiere di vino come dannoso per la salute. “Il vino fa parte di una vita sana, quando non viene consumato tutti i giorni. Quando condividiamo un drink, non è solo una questione di alcol. Bere vino, non importa quale, è anche un piacere”, conclude Catena.
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